Pensieri su "La Ballata dell'Usignolo e del Serpente" di Suzanne Collins



Il nuovo libro della saga fenomeno: un prequel sulla giovinezza del presidente Snow. A Capitol City, il diciottenne Coriolanus Snow è stato chiamato a partecipare ai Giochi in qualità di mentore e sa bene che questa potrebbe essere la sua unica possibilità di accedere alla gloria. Sulla carta, però, tutto è contro di lui: non solo gli è stato assegnato il distretto più debole, il 12, ma in sorte gli è toccata la femmina della coppia di tributi. I destini dei due giovani, a questo punto, sono intrecciati in modo indissolubile. Dentro l’arena avrà luogo uno scontro all’ultimo sangue, ma fuori dall’arena Coriolanus inizierà a provare qualcosa per il suo tributo e sarà costretto a scegliere tra la necessità di seguire le regole e il desiderio di sopravvivere, costi quel che costi.

La Ballata dell'Usignolo e del Serpente
Autrie: Suzanne Collins
Serie: The Hunger Games, #0
Editore: Mondadori
480 pagine
Uscita: Maggio 2020



Lettura scelta in previsione di andare a vedere il film con mia figlia (in quanto sono una che riesce a vedere il film dopo aver letto il libro, ma non il contrario, per cui poi mi sarebbe passata la voglia).

Essendo un prequel, non era chiaramente possibile modificare il punto di arrivo della trama e non mi aspettavo finali sorprendenti, tuttavia lo dividerei in due parti: la prima, ambientata in una Capitol City post-guerra e ancora preda di povertà e rabbia vendicativa, mi ha ricordato le atmosfere della trilogia: c'è un'edizione semplice e quasi dilettantistica degli Hunger Games, che però conserva tutto l'orrore indicibile di vedere bambini/ragazzi innocenti trasformati in assassini disperati per lo spettacolo e il potere.

Nella seconda parte, ambientata nel distretto 12, c'è l'ulteriore crescita psicologica di Snow, trasformato da ambizioso con un ultimo appiglio di morale a un ambizioso e crudele stratega che crede veramente al potere del terrore come unica forma per prevenire ulteriori guerre e violenze generate dall'anarchia: gli uomini, allo stato naturale, sono bestie, insomma e necessitano di una guida politica dotata di mano ferma e ferrea.
Potremmo dire che, in fondo, la sua visione di Panem si sviluppa in buona fede?

Tutto molto interessante, se non fosse che il tutto sprofonda tra pagine e pagine abbastanza noiose e inutili, nonché canzoni abbastanza noiose e inutili.

Facendo una media: 3 stelline e mezzo.

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