Review Party per "Un giorno di notte cadente" di Samantha Shannon
Intanto nel Settentrione la regina di Inys, Sabran l’Ambiziosa, ha sposato il nuovo sovrano di Hróth, allo scopo di rafforzare l’alleanza dei regni devoti alle Sei Virtù. Hanno una figlia, Glorian, che vive nascosta nella loro ombra, e non desidera uscirne.
A Oriente i draghi dormono da secoli; Dumai ha trascorso tutta la vita in un tempio tra le montagne di Seiiki, officiando i riti in onore del potente Kwiriki. Ma ora un uomo riemerge dal passato di sua madre Unora, e dà una svolta al destino della ragazza.
Una nuova era di terrore e violenza si avvicina: e quando il Monte dei Lamenti esploderà, spetterà a queste donne trovare la forza di proteggere l’intero genere umano dalla più terribile delle minacce.
Un giorno di notte cadente
Editore: Mondadori
948 pagine
Uscita: 28 novembre 2023
948 pagine
Uscita: 28 novembre 2023
* ringrazio molto la CE per la copia fornita e Franci per l'organizzazione dell'evento
LA SERIE "The Roots of Chaos"
1) A Day of Fallen Night - UN GIORNO DI NOTTE CADENTE
1) A Day of Fallen Night - UN GIORNO DI NOTTE CADENTE
2) The Priory of the Orange Tree - IL PRIORATO DELL'ALBERO DELLE ARANCE
E pregò, non il Santo ma la Madre.
Pregò che nessun’ape infestasse i sogni della figlia
ma che, invece, lei sussurrasse loro i suoi segreti, che raccontasse di lui.
Pregò che i suoi giorni risuonassero di risate e canzoni.
Questo libro è stato per me una sfida in senso stretto, perché non ero stata così conquistata dal volume precedente (che avevo trovato lento e farraginoso), ma me ne avevano parlato così bene che ho deciso di dare una seconda possibilità all'autrice.
In effetti, pur essendo un prequel, collocato circa cinquecento anni prima delle vicende del Priorato, a mio avviso si sente molto che è stato scritto dopo: lo stile di Samantha Shannon è maturato (o sono migliorati gli editor che hanno ripulito e sfrondato il romanzo).
Resta un "mattone" di quasi mille pagine, ma la complessità è molto più accettabile e fruibile, tanto che non mi sono annoiata a leggerlo, riuscendo invece ad appassionarmi parecchio.
Stavolta si realizza pienamente un'epopea al femminile, dove l'elemento "femminista" non risiede solo nell'aver collocato tre donne come personaggi principali, ma, soprattutto, nell'averne conservato la loro natura, nel bene e nel male.
Scrivere un fantasy con ragazze come eroine non vuol dire far far semplicemente cose da "eroi", l'autrice riesce a darcene un esempio vivido e riuscito: Tunuva, Sabran e Dumai sono a volte determinate a volte insicure, compiono errori, provano paura, invidia, diventano madri oppure amano, senza rinnegare se stesse. E sono coinvolte in intrighi politici e passionali, vivono il loro destino pur lambendo spesso e volentieri zone di moralità non del tutto specchiata, combattono contro umani e bestie.
Sono personaggi reali, concreti, e il lettore si avvince alle loro vite perché le sente vicine.
La Shannon non si risparmia; costruisce un mondo fatto di ben quattro zone, ciascuna con costumi, storie e mentalità diverse; scandisce lo scorrere del tempo, ci rivela leggende e origini di leggende (il volume è corredato di utili note sui personaggi e sui vocaboli, nonché da mappe grafiche per orientarsi nei territori).
Soprattutto, riesce a creare un intreccio di vite, in apparenza separate e senza contatto, che hanno però uno scopo, un punto di incontro, tra magia e realtà.
Non è fattibile condensare (neppure ci provo) migliaia di pagine di micro-vicende e filoni narrativi; lo stesso epilogo è quasi un romanzo a sé (!). Mi limito a rilevare che c'è un buon ritmo, con una tensione in crescendo nella parte finale.
L'inizio e la parte centrale sono ancora piuttosto lenti, ma credo di aver compreso che lo stile dell'autrice risieda proprio in una rincorsa molto lunga e meditata prima del salto finale.
Il mio consiglio: per quanto si tratti di un prequel, risulta più appagante (e chiaro) se letto dopo il volume del Priorato.
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