Pensieri su “Sette minuti in paradiso” di Eloisa James

Trovatosi nell’urgenza di occuparsi dei suoi due pestiferi pupilli, Ward Reeve è disposto a sborsare qualunque cifra pur di aggiudicarsi un’istitutrice di grande qualità. Ward decide allora di recarsi personalmente all’agenzia di collocamento Snowe, la migliore di tutta l’Inghilterra, e scopre con un certo stupore che la direttrice, Eugenia Snowe, è una donna sensuale e deliziosa, doti rare per un’istitutrice.

Tra i due scatta subito l’attrazione e Ward convince la donna a trasferirsi a casa sua per occuparsi momentaneamente dei bambini.
Ma giorno dopo giorno, l’amore…

SETTE MINUTI IN PARADISO (Seven Minutes in Heaven) è il terzo romanzo della serie “Desperate Duchesses by the Numbers”, spin-off della serie delle Duchesse Disperate.

I romanzi precedenti della serie, I SEGRETI DI LADY X (Three Weeks With Lady X ) e DISPOSTA A TUTTO PER AVERTI (Four Nights with the Duke), sono già stati pubblicati nella collana I Romanzi Classic – nr. 1137 e 1158 rispettivamente.

Autore: Eloisa James
Sette minuti in paradiso
Serie: Desperate Duchesses by the Numbers #3
Editore: Mondadori
Collana: I Romanzi Classic n. 1169
Uscita: Luglio 2018


Historical Romance 
3 stelline e 1/2


Talvolta, quando le capitava di guardare un gentiluomo girando un angolo di strada, si soffermava a osservarne l’ampiezza delle spalle o il luccichio dei capelli e ricordava l’eccitazione provata in occasione del primo incontro con quello che sarebbe diventato suo marito. Lì non vi era alcun luccichio tra i capelli. Mr Reeve aveva pesanti onde castane alle quali palesemente prestava poca attenzione. Di sicuro non aveva un valletto.
“No, niente valletto” confermò, quando gettò uno sguardo alla cravatta legata con un semplice nodo. Un nodo che non era degno di un gentiluomo ma di un bambino che stava imparando a farne uno.

Ho un rapporto incostante con Eloisa James. Spesso ho trovato i suoi libri divertenti nella narrazione, ma piuttosto freddi sotto il punto di vista dell'aspetto romance.
Le sue storie d'amore sono lineari, senza grossi imprevisti, rimangono in sospeso per tutto il libro e poi si risolvono con troppa facilità. 
Un po' come accade in questo libro dove, a poche pagine dalla fine, i due sembrano proprio non essere affini e poi... zac... era soltanto frutto di una mera incomprensione (che peraltro non mette in buonissima luce le onorevoli intenzioni di lui...).

Non posso dire che non lo abbia gradito (senza dubbio migliore del secondo volume).
Ci sono scene carine e spassose e il quadretto (fratello maggiore/inventore single e fratellini con tanto di topo) è azzeccato. 
Ward è Ward. La sua è un'arroganza piacevole (anche perché è adorabile con gli orfanelli).

Ma, appunto, regge quasi tutto sulle spalle degli aneddoti della bimba con il velo o di Otis/Jarvis e delle loro sfortunate istitutrici.
La storia principale non mi ha emozionato come mi aspetterei in questo genere di letture.
La chiusura buonista e accomodante, poi, scivola sul mieloso.

In sintesi: piaciuto a metà.

— I gentiluomini non restano a tavola a fumare un sigaro? — chiese Otis a Ward. Jarvis era di nuovo al sicuro nella borsa. 
— No — rispose il fratello. — Sei troppo giovane. E se qualcuno, a Eton, ti dovesse dire il contrario, ignoralo.

Amarilli

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