Pensieri su "PRIMA CHE L'ESTATE FINISCA" di Sarah MacLean

Una sposa riluttante.
Un Duca ostinato.
Un'estate memorabile.


Inghilterra, 1836.
Malcolm Bevingstoke, Duca di Haven, ha trascorso gli ultimi tre anni in solitudine, pagando il prezzo degli errori del passato e cercando di dimenticare il grande amore perduto. Ma il ducato non aspetta e ha bisogno di un erede: questo significa che dovrà trovare una moglie prima che l'estate finisca. Peccato che lui una sposa ce l'abbia già. Seraphina Talbot è appena tornata da Boston per reclamare la propria libertà e per convincerlo a concederle il divorzio. Malcom non ha mai smesso di amarla ed è arrivato a varcare l'oceano pur di ritrovarla, ma senza successo. Adesso che finalmente ce l'ha di fronte trova un ultimo, disperato espediente per convincerla a restare. Esaudirà tutte le sue richieste solo se Seraphina lo aiuterà a scegliere la donna che prenderà il suo posto... nella speranza che lei decida di volere quel ruolo tutto per sé.


"Prima che l'estate finisca" di SARAH MACLEAN
Grandi Romanzi Storici Special - n. 260
Harper Collins
Uscita in edicola: 11 Luglio 2018
PREZZO € 6,90






Lui la guardò dritto negli occhi. "Tutti hanno qualcosa da perdere."
Sera non abbassò lo sguardo. "Dimenticate, marito, che io ho già perso tutto."


A volte sei costretta a esprimere un'opinione che ti brucia, ma questo è uno di quei casi. 
Nonostante stessi aspettando la storia di Sera e del duca fedifrago sin dal volume di Sophie, ho trovato questo romanzo abbastanza "pasticciato".
I motivi possono essere due: o l'autrice non ha saputo scegliere bene dove andare a parare, o come lettrice non sono riuscita a farmi trasportare.
In ogni caso, sono stati messi troppi elementi in ballo e poi sviluppati a casaccio, con una confusione che più che allegria mi ha fatto venire il mal di testa.

[POSSIBILI SPOILER]

Quando dico che gli spunti erano ricchi, intendo proprio che i temi iniziali erano numerosi e tutti interessanti, però un po' per tutti mi è rimasta l'incertezza:

- il duca incastrato ad arte dalle Pericolose S - (e anche qui dapprima pare che sia colpa della madre delle S, poi in un dialogo Sera si lascia sfuggire una certa complicità/rassegnazione, quindi rimane il dubbio sulla sua reale responsabilità...;
- il tradimento di lui causato dal (percepito/creduto) tradimento di lei; ripicca e vendetta in un matrimonio;
- la perdita di un figlio e l'incommunicabilità tra coniugi; come fa una a fuggire così veloce e in due balzi, dopo aver appena rischiato la vita?
- la possibilità di riscatto in America per Sera: perchè tornare, se a quei tempi ti potevi davvero rifare una vita con una identità nuova (quindi chissene del divorzio) e, soprattutto, in America le donne potevano già essere proprietarie?
- lei che aiuta lui a organizzare il nuovo concorso a premi "vinci la duchessa"; ma davvero? Io l'ho trovato di una tale tristezza?
- lei che lo seduce in continuazione, ma poi scappa;
- l'Americano che non si capisce se voglia aiutare o ostacolare;
- le sorelle che... boh...
- le difficoltà legislative di ottenere un divorzio... dopo aver insistito sul costo, sull'avversione sociale e sui tempi estenunanti della procedura, tutte viene risolto con un coup de theatre;
- il finale... boh... che mi ha ulteriormente dimezzato il voto.

La bramava da anni.

Lei lo colmava, lo soffocava, gli rubava il respiro, marchiava il suo petto con quella triste canzone, come se avesse estratto una lama e gli avesse inciso la carne, facendone uscire il sangue. 
Come una sirena.
E poi gli voltava le spalle, donando tutta la sua bellezza a un altro, e ora rideva e il suono della sua risata, così libera e maledettamente perfetta, lo straziava più della musica. Haven ricordava ogni volta che aveva riso con lui, facendolo sentire due volte l'uomo che era. Dieci volte l'uomo che era. Facendolo sentire un re. Un dio.



Come dicevo, l'inizio mi aveva presa e in certe pagine ho ritrovato la solita MacLean, però poi avrei voluto vedere esplodere un filone narrativo che è stato invece mollato lì, i continui salti temporali mi hanno lasciato con l'idea di scene abbozzate, certi dialoghi sono stati inutili e discontinui.

E - diciamolo - Sera vorrebbe esssere un'eroina romantica, ma alla fine è un'ipocrita, che si atteggia ad anticonformista, però poi vuole il posto al caldo + il titolo, e poi ancora non è quello che voleva, lei vuole le taverne, ma poi anche no, taverne però con un certo tenore, Colomba di notte e duchessa di giorno... 
Insomma, una ragazzetta viziata e fastidiosa.

Malcom, al confronto, con la sua ricerca, i suoi tormenti e la sua pazienza, è un GIGANTE.


Non c'era nulla al mondo che eguagliasse la risata di sua moglie.

E Haven odiò che lei regalasse quella risata a un altro.

2, 5 /3 stelline 

Amarilli

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