Review Party per FELLOWSHIP POINT di Alice Elliott Dark


Agnes e Polly, amiche da tutta la vita, sono donne molto diverse: Agnes è una famosa scrittrice di libri per bambini, firma in segreto una serie di romanzi per adulti e non si è mai sposata. Polly ha dedicato la sua esistenza alla famiglia, da moglie e madre devota. Le amiche condividono la proprietà di Fellowship Point, un magnifico territorio nel Maine dove hanno sempre passato l’estate, fin da ragazze.
Il tranquillo scorrere delle giornate viene sconvolto quando scoprono che c’è un progetto di sviluppo turistico su Fellowship Point sostenuto anche dagli altri soci, tra cui i parenti di Agnes e i figli di Polly. Agnes decide di opporsi, mentre nella sua vita irrompe la giovane Maud, che vuole convincerla a scrivere le sue memorie e non si lascia scoraggiare dai suoi rifiuti. La vita di Maud si lega a quella delle due amiche e alla battaglia per Fellowship Point, portando alla luce una verità dolorosa e necessaria, capace di guarire un’antica ferita mai rimarginata. 
Fellowship point è il ritratto di due donne che nonostante divergenze, segreti, passioni e battaglie sono unite dall’affetto più puro. Alice Elliott Dark racconta il dono dell’amicizia, un atto di condivisione così intimo e assoluto che ha il potere di cambiare il mondo.

Fellowship point 
Autrice: Alice Elliott Dark
NN Editore
516 pagine
Uscita: 15 novembre 2022

Oggi vi parlo di un romanzo di narrativa dedicato a una coppia di amiche. 
Ringrazio Susy Tomasiello per l'organizzazione dell'evento e la casa editrice NN per la copia fornita.



Polly esprimeva ancora apertamente le proprie opinioni, ragioni e intenzioni. Non era mai ambigua, misteriosa o subdola. Una vera donna quacchera, semplice e buona.
Per un certo periodo Agnes le aveva impartito lezioni su come essere più incisiva. 
Polly l’aveva ascoltata educatamente e aveva continuato a essere se stessa.
Era strano avere una migliore amica così ben accolta da tutti, per una come Agnes che molto spesso risultava inavvertitamente offensiva. Era sempre stato così e ormai ci aveva fatto l’abitudine – ma non voleva dire che non continuasse a notarlo.

Fellowship Point è un romanzo di narrativa, scritto e vissuto attraverso uno sguardo femminile, che ha la particolarità (e il pregio) di concentrarsi, per una volta, su protagoniste più che mature, addirittura ottantenni.

Agnes e Polly sono sempre state amiche, ma differenti sia per carattere che per esistenza.
Agnes è sempre stata più schiva, forse rude, sicuramente schietta. Ha scritto vari romanzi di successo (in modalità ufficiale quelli per bambini, in modalità segreta quelli per adulti), e si gode il suo tranquillo vivere quotidiano, un po' isolata dal mondo e un po' alla finestra. Di certo, non è la classica nonnina della porta accanto.
Polly, al contrario, ha sempre improntato l'esistenza al servizio degli altri, compresi il marito e i figli. Non che abbia raccolto molto da quello che ha seminato, perché tutti la usano in realtà solo come "stampella" affettiva e per cose pratiche, con ben poca gratitudine e considerazione.

E se la vecchiaia poteva avviarsi verso un dolce declino, i fatti della vita - malattie e lutti, incomprensioni e litigi - riporta le due alla ribalta. Il loro stesso angolo di quasi-paradiso dell'infanzia viene minacciato da speculatori avidi e (che sorpresa) dai soliti parenti serpenti.

Questa lettura mi ha suscitato emozioni contrastanti: da un lato, ho apprezzato la forza di Agnes e la risolutezza semplice di Polly, forse meno vistosa nelle sue azioni, ma altrettanto tenace. Sono due anime belle che hanno vissuto e continuato a vivere con intensità.
Confesso che ho mal sopportato il marito di Polly, un esempio di uomo-sanguisuga che è riuscito a combinare qualcosa grazie alla donna che lo reggeva dietro. 
Così come ho detestato Maud, la terza protagonista giovane. Un esempio di editor spocchiosa e stucchevole, che entra a gamba tesa sulle opere su cui deve lavorare. A un certo punto, o il romanzo lo scrive lo scrittore, o lo scrive l'editor e se lo fa firmare...

Dall'altro lato, ho un po' patito lo stile che, passatemi il termine, mi ha ricordato una narrazione "anziana". Sarà perché ho una madre ottantenne, che quando deve raccontarmi un'unica cosa, si perde prima in altri dieci filoni diversi, aggiornandomi nel frattempo su tutti i parenti e conoscenti che le vengono in mente. 
Qui il procedere è simile, non lineare ma continuamente disperso, con una valanga di informazioni minori che a volte travolgono. Considerate che è un librone-fiume di oltre 500 pagine...

Amarilli

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