Pensieri su “Un duca imprevisto” di Sophie Jordan

Poppy Fairchurch è un’inguaribile sognatrice che per mantenere se stessa e la sorella minore Bryony lavora come commessa in un negozio di fiori. 
Qui s’invaghisce dell’affascinante duca di Autenberry sognando addirittura che possa chiederla in sposa, finché un giorno accade l’impensabile. Il duca sbatte la testa, cade in un coma profondo e da quel momento una serie di equivoci spalancano le porte della nobile famiglia alla giovane Poppy, che viene scambiata per la sua fidanzata. 

L’unico a non credere che le cose stiano davvero così, ben conoscendo l’indole libertina del fratellastro, è Struan Mackenzie…

UN DUCA IMPREVISTO (While the Duke Was Sleeping) è la prima opera di Sophie Jordan, affermata autrice di numerosi romanzi sia storici sia contemporanei e paranormali, pubblicata nella collana I Romanzi. Si tratta del primo romanzo della serie “Rogue Files”.

La serie proseguirà con “The Scandal of It All”, di prossima pubblicazione.

Titolo: “Un duca imprevisto”
Autrice: Sophie Jordan
Editore: Mondadori
Collana: I Romanzi – Passione 175
Uscita: Aprile 2019



Quando ho iniziato a leggere questo libro, ho subito pensato alla trama di un famoso film con Sandra Bullock. Lo ricordate? "UN AMORE TUTTO SUO" del 1995, quando lei si invaghisce di un ragazzo ricco e bello che però ha un incidente e perde la memoria, finendo poi per essere accolta, per una serie di equivoci, come fidanzata in carica al suo capezzale.
Da lì altri equivoci, con sospetti e diffidenza da parte del fratello di lui.




Ebbene, qui la trama è pressochè identica, senza tanti sforzi, soltanto che trasportata nel 1800.
Poppy è una fioraia invaghita di un duca, che finirà per essere accolta come sua fidanzata, suscitando i sospetti e l'interesse del massiccio e prestante fratellastro scozzese Struan.

In linea generale, l'ho trovato gradevole, a tratti divertente, ma è davvero un librettino -ino.
A parte l'idea iniziale (che però, come sottolineato, non è affatto nuova), la storia non ha più grandi colpi di scena.

L'autrice stessa non permette di approfondire, non si dilunga per niente, anche se uno lo vorrebbe; tra le tante cose superficiali, cito l'epoca storica: a prescindere dal fatto che non c'è alcun riferimento temporale, sappiamo di trovarci nel 1800 (ma quando, esattamente??) soltanto perchè ci sono le carrozze, la servitù e ci viene detto che siamo nel passato.
Potremmo trovarci ovunque e in qualunque anno, stando alle (inesistenti) descrizioni.

Il finale, da ultimo, sembra una gara da centometristi. Troppo, troppo veloce. 
La storia si adagia e ha uno sviluppo eccessivamente scontato/prevedibile.
Alla fine mi è parso un racconto lungo, non un vero romanzo.
Assegno 3 stelline per lo spunto da commedia e per gli equivoci iniziali, ma di più non riesco.


Amarilli

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