Pensieri su "GABRIEL" (Montrose Vol. 1) di Mary McLane

Inghilterra, 1855. 

Nella brughiera delle Midlands nasce un amore sbagliato, l’ossessione di Alain per Gabriel. 


È un sentimento destinato a sopravvivere a tutto: ai rimorsi di Gabriel, al suo autolesionismo, alla gelosia di Alain e alla violenza con cui cerca di legare a sé il ragazzo, che lo ossessiona e che sempre pare sfuggirgli.



Autore: Mary McLane
Titolo: GABRIEL
Serie: Montrose #1 (duologia)
Genere: dark romance, storico, MM
Editore: self
Uscita: 29 marzo 2019
Edizione: digitale







Era bellissimo, da far girare la testa. 
Alain sentì che la sua stava ronzando invasa da mille molesti calabroni e gli si avvicinò.


Ormai mi capita di rado di trovare il tempo per leggere gli autori self e in genere seguo l'onda di persone fidate che lo hanno fatto prima di me. Perciò si può dire che quando ho iniziato a leggere questo ebook non avevo alcuna aspettativa/idea in testa: peraltro ero stata attratta dall'ambientazione storica, senza neppure accorgermi che ci potessero essere risvolti MM nella trama. 
Questo per dire quanto invece ne sia rimasta piacevolmente colpita.


Voleva il dominio su Gabriel. Voleva essere la mano che l’avrebbe imboccato.

Era l’impulso che dovevano provare i conquistatori nel mettere piede su una terra straniera.
Era il brivido del collezionista che ha scovato un francobollo unico.



Due premesse mi sembrano doverose: prima di tutto questa è una duologia.

In questo primo volume si compie una parte della storia/relazione di Gabriel e Alain, si arriva a un certo punto, ma il finale è comunque troncato/sospeso, anche perchè l'autrice (con una vena malefica da non sottovalutare) apre il romanzo con quello che sarà la vera conclusione, gettando addosso al lettore una cappa d'angoscia e tensione parecchio opprimente.

In secondo luogo, questo non è il classico romance con una storia tranquilla e piena di buoni sentimenti. Lo dico subito per i lettori troppo sensibili, che non gradiscono scene di violenza e sopraffazione, e sentimenti decisamente dark che virano al lato più buio dell'animo umano.

In realtà l'autrice parla da subito di "amore sbagliato" e di "ossessione", per cui già vari campanelli dovrebbero mettere sull'avviso, ma io ci tengo a ribadirlo, perchè se uno parte già con l'anima in pace, e sa che ci sarà più dolore che luce, potrà apprezzare la bellezza di questo testo.

«Vorrei spezzarti con queste mani per come mi hai ridotto, vorrei ucciderti.» mormorò «E subito dopo vorrei baciare la terra su cui cammini, accidenti a te.»

Un amore sbagliato, dicevo. Quello che Alain, giovane di ricche origini, egocentrico, capriccioso e - perchè no? - fortemente vizioso, prova all'istante per l'ancor più giovane Gabriel, altrettanto ricco e con una sorta di maledizione famigliare alle spalle.
Tanto Gabriel, all'inizio, è innocente e svogliatamene dolce, senza essere consapevole di cosa provoca intorno, tanto chi lo incontra e gli sta vicino, finisce per perdere la testa e compiere ogni sorta di pazzia per lui. Fino alla violenza più meschina.
In sintesi, si potrebbe davvero sintetizzare il sottofondo del libro nel racconto della perdita di un'innocenza.

«Vedrai, ti piacerà.»
«È quello che temo.» pensò Gabriel «Mi piacerà anche troppo, se conosco questo bastardo.»
Alain fraintese il suo silenzio. «Non essere così spaventato, non sono una bestia.» gli disse.
«Tu sei una bestia invece.» Gabriel chiuse gli occhi e il sorriso ironico e traditore di Cecil venne a suggerirgli che adesso erano finalmente uguali, corrotti tutti e due: un nuovo germoglio era nato sull’albero marcio dei Lancaster.
Ma l’amore per Alain non poteva essere solo peccato e depravazione. Doveva esserci dell’altro.
Alain si inginocchiò davanti a lui.


Ma non voglio rovinarvi il piacere di provare questa lettura svelando tutti i segreti della famiglia Montrose. 

Questo è un libro che va assaporato e che regala un sacco di brividi (per me molto positivi, per l'abilità con cui la narrazione viene portata avanti, per i dialoghi che intrigano e per la ricercatezza delle descrizioni e degli ambienti che io amo particolarmente).
Per me le cinque stelle vanno proprio allo stile raffinato, mai retorico nè volgare, dell'autrice e al suo coraggio di scrivere di sentimenti ruvidi e anche troppo dolorosi, senza timore di offrire una nota malvagia anche ai più buoni.
E pure per la licenza "storica" che si è presa l'autrice: se siete puntigliosi, alcune nozioni "moderne" sui Lancaster vi faranno aggrottare la fronte. Vero? Non vero? Ebbene, solo il fatto che il racconto collimi comunque, senza stonature, rende l'idea dell'accuratezza anche nel fake (...).

Non fatevi spaventare da questo "amore illecito, insano, violento: un amore sacro."
Ritengo che per tutto ci sia un perchè, e che per ogni azione ci sia una reazione. 
Per cui, adesso che la parabola di Gabriel si è spostata verso un lato meno ingenuo e luminoso, mi aspetto grandi cose dal volume finale.

Amarilli

Nessun commento:

Powered by Blogger.