Pensieri su "UN LUPO NEL CUORE" di Catia P. Bright

Gloucestershire, campagna inglese – 1824
Sposarsi non è tutto nella vita. Se poi una brutta nomea ti perseguita da quando eri una ragazzina, meglio mettersi subito il cuore in pace e vivere libera di dire e fare quello che vuoi, senza sperare nei confetti. Così Annabelle Bright è arrivata all’età di ventuno anni, crescendo spensierata, impulsiva, fin troppo schietta e in apparenza priva di futili sogni romantici. Solo un’ombra è capace di offuscare il suo temperamento solare e positivo: il ricordo di un episodio che l’ha “marchiata” e che si riaffaccia, prepotente e rancoroso, col ritorno nella contea di una certa persona... 

Lord Daniel Carlington non è più il ragazzo di una volta e sa nascondere bene le tragedie che hanno popolato la sua vita, come pure la pesante eredità che grava sulla sua antica e nobile casata. Con un sorriso mozzafiato e il fascino del giramondo, sembra il ritratto della migliore e più squisita aristocrazia britannica. Eppure… 

Inconfessabili segreti si celano dietro a quegli occhi di smeraldo, mentre il suo incontro con Annabelle sarà l’inizio di una serie di complicazioni che lo porteranno a scontrarsi col misterioso, perfido e pericoloso Lord Salinger, mettendo a rischio le loro stesse vite.

E dunque, potranno dei cuori innamorati trionfare su tutto, persino su un destino che appare segnato e ineluttabile?

Autrice: Catia P. Bright
Titolo: Un lupo nel cuore
Editore: Self
Genere: historical/paranormal
Pagine: 364
Uscita: Dicembre 2017



Non solo mi manca la classica bellezza inglese, di colori e di forme, ma sembra che l’intero dannato miscuglio di origini che compone il nostro albero genealogico si sia concentrato tutto nella mia persona al solo scopo di farmi dispetto. O di farlo a mia madre.


Inizio questa recensione con il capo cosparso di cenere, perchè avevo questo romanzo in coda da mesi e non trovavo mai il tempo di iniziarlo, pur sapendo che aveva parecchi elementi per rientrare nelle mie letture tipo-fonte di soddisfazione.
E, in effetti (Catia, la vedi la cenere?), così è stato.

Questa non è la classica storia licantropi/luna piena, ma una specie di commistione tra la trama "debuttante senza titolo impalma il miglior partito della contea" e "la maledizione del licantropo colpisce ancora", però mi sento di dire che potrebbe piacere sia ai fan del romanzo storico che agli amanti del paranormal avventuroso.

Non voglio dilungarmi su cosa accade, in quanto credo sia ricca di colpi di scena da gustare, ma mi soffermerò soltanto nel dire che le pagine scorrono via in uno sviluppo fluido e ammaliante, facendo sorridere in più di qualche punto: se Annabelle, per sua stessa definizione, è "una piccola stupida oca", nascosta dietro a un mare di lentiggini, che ha il dono di trovarsi sempre nel posto sbagliato, Daniel è il lord tutto d'un pezzo, che vorrebbe essere fedele al suo cliché di sexy-tenebroso-tormentato ed invece risulta sempre eccitato come pietra in presenza della profumata ragazzuola (Twilight insegna: se ci sono di mezzo creature soprannaturali, l'odore pungente di femmina è la carta vincente al di là della mera bellezza... qui risalta la cannella).

C'è anche una parte più cruda e violenta, che però ben si inserisce nell'atmosfera plumbea della seconda parte ed è senza derive splatter. 
Nel complesso, l'ho trovata una lettura assai piacevole, ben scritta, ben curata, e che consiglio.

***

Solo due cose da appuntare, anche se non sono critiche.

La prima riguarda una certa persona: Lord Salinger.
Non tengo nascosto di nutrire una profonda adorazione per le storie MM, per cui da metà libro (sigh)  ho iniziato a farmi le variazioni sui due lord e a tifare in modo sotterraneo per loro, sperando che la Bright fosse rimasta folgorata sulla tastiera e il romanzo si fosse finito da solo... (secondo sigh).
E invece  - giustamente - l'autrice è rimasta fedele alla dinamica che si era imposta ed è andata dritta per la sua strada (per quanto io rimanga fortemente convinta che pure lei abbia lasciato un pezzettino di cuore sul suo sfortunato "malvagio"...).

Seconda nota, stavolta tecnica per l'impaginazione della pagina. 
Io ho letto l'book ma l'impaginazione era tutta sua una colonna stretta e centrale, non modificabile con le funzioni kindle (quindi era fissa). Ci ho quasi lasciato una diottria per leggere, quindi consiglierei di modificare l'impaginazione per le prossime uscite. 


Ma quello che intanto accade sotto i miei occhi supera ogni mia immaginazione. 
Lord Carlington si sta…spogliando. 
Si libera di tutti i vestiti con foga, come se lo stessero bruciando. 
E alla fine non gli rimane addosso nulla. Solo la sua pelle nuda, baciata dai raggi della luna che filtrano a grandi chiazze attraverso i rami degli alberi. 
Io… non ho mai visto niente di più bello in vita mia.
Se è pazzo, questo non incide sull’eleganza dei suoi gesti, tutt’altro che scomposti. Ecco, proprio così, non c’è nulla fuori posto in lui. Niente di niente. Vorrei fermare i miei pensieri, che invece se ne vanno per i fatti loro, completamente persi dietro a lunghe gambe e lunghe braccia dai muscoli così proporzionati. E dietro all’ampio dorso da attraversare con mille carezze. 
E dietro a quel fondoschiena che sembra fatto con due piccoli massi di fiume, bianchi e levigati dall’acqua.

Amarilli

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