Pensieri su THE BORG AND I di Lidia Calvano

«Nel futuro il sesso ha molte forme. L’amore, invece, sempre e solo una.»

Lux si esibisce nell’ascensore di cristallo, davanti al popolo di Arassen, in uno spettacolo di sesso e dominazione insieme a Tegren, affascinante cyborg, ex eroe di guerra e strumento di propaganda del regime.

Molte performer si sono alternate in quel ruolo, per la frenesia di un popolo abbrutito da una guerra post-atomica e l’esaltazione della potenza militare del Governo. Ma Lux nasconde a tutti il vero motivo per cui partecipa agli show: il suo compagno, inafferrabile hacker, depositario di segreti strategici, sta per morire. Il compenso ricavato dagli spettacoli serve loro per espatriare clandestinamente da Arassen e rincorrere una possibilità di cura.
Tegren non è soltanto un prodigio della biotecnologia; è anche un uomo carismatico, dall’intelligenza brillante, con il cuore indurito dalla guerra e dalle menomazioni che vi ha riportato. Intuisce che Lux non è una ragazza come le altre, e presto il Governo sguinzaglia i suoi segugi sulle tracce dei due aspiranti fuggitivi.


Lux e Tegren sono segnati e diffidenti, entrambi disperatamente soli. Ma più si conoscono, più uno strano desiderio si fa strada nei loro animi: è un’emozione che va oltre il delirio di sesso violento e rituale che praticano nell’ascensore, al di là del balletto di tranelli e bugie di cui sono, di volta in volta, attori e vittime.
E se Tegren è abituato a ottenere sempre quello che vuole, Lux non è mai venuta meno a un impegno. Tuttavia ciò che provano l’uno per l’altra va contro ogni logica e ogni opportunità politica. Aggirare le circostanze avverse sarà dunque una sfida coraggiosa, ma prima entrambi dovranno venire a patti con il sentimento testardo e irragionevole che li lega.

Autrice: Lidia Calvano
Titolo: The borg and I
Editore: self
Uscita: 4 dicembre 2018
Pagine: 179



Poi mi baciò, l’esperta lingua bionica a rassicurare premurosa la mia. L’ascensore aperto ci aspettava. Tegren mi prese la mano con un sorriso ed entrammo, offrendoci al pubblico. Un boato inumano si alzò dalla piazza, le porte si richiusero dietro di noi. 
Lo show andava a cominciare.

Vorrei iniziare la mia recensione citando un libro del tutto diverso: "Blue Champagne" di John Varley, uscito nei tascabili Urania (1981). Una storia scifi-distopica, in cui un umano si innamorava di una cyborg, costretta dalle autorità a impersonare le fantasie sessuali del pubblico per poter mantenere la struttura esoscheletrica e i dispositivi che la tenevano in vita. (Se doveste trovarla, ve la consiglio.)
Faccio questa citazione iniziale unicamente perchè 1) alla fine la vecchia lettrice di fantascienza che è in me ogni tanto prende il sopravvento, 2) all'epoca avevo amato moltissimo quella storia e le sue tematiche, avevo sofferto per il destino della cyborg che doveva fare sesso per vivere, ma non poteva amare; quindi, quando ho iniziato a leggere questo nuovo libro di Lidia Calvano ho fatto una specie di (meraviglioso) salto indietro nel tempo, rivivendo emozioni che già avevo provato allora.

Inutile aggiungere che questa storia mi è piaciuta in ogni aspetto, per l'ambientazione, lo sviluppo e i continui colpi di scena che subisce la protagonista insieme a noi lettori.
Non è solo una storia di sesso in un mondo futuristico e post-apocalittico, non è una semplice storia d'amore che va contro gli interessi di Luce e non solo un tradimento dei suoi progetti e dei suoi piani di ribellione, ma è un intrigo, un complotto che si snoda in un mondo futuristico, in cui le guerre si vincono (anche) con il sesso e i bottini si perdono (anche) a causa del sesso.
Un mondo violento, con una cultura di sopraffazione enfatizzata alla massima potenza, in cui non vorrei mai vivere e in cui però ci ritroviamo catapultati con curiosità.

Lidia Calvano ha una scrittura meravigliosa, avvolgente, conosce gli abissi dell'anima e ti ci fa entrare, conducendoti dentro e fuori. La sua abilità sta nell'essere brava e mai banale nè scontata nelle scene fisiche, quanto coerente e credibile quando ti spiega i giochi di potere.
C'è tanto sesso crudo, ma non riesci a scollarti.
Tegren ti rimane incollato addosso e continui a ripensarci.

Letto tutto d'un fiato e amato molto (più di quell'"H" di cui sto leggendo qualche pagina ogni tanto, perchè ci trovo troppa sofferenza).

«Dille che non è vero che mi innamoro sempre di uomini a cui manca qualche pezzo. 
Mi innamoro sempre e solo di uomini meravigliosi.»

Amarilli

1 commento:

  1. Che emozione! Una recensione bellissima che mi riempie di gioia! Grazie infinite per il tempo che avete dedicato a questo romanzo, sono davvero onorata che vi sia piaciuto <3

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