Pensieri e riflessioni su "In verità è meglio mentire" di Kerstin Gier


Titolo: In verità è meglio mentire
Autore: Kerstin Gier
Editore: Corbaccio
Collana: Narratori Corbaccio
ISBN: 8863800677
ISBN-13: 9788863800678
Pagine: 220
Sinossi:
158 di quoziente intellettivo, plurilaureata, brava musicista, una maga con i numeri, carina, un po' freak e... vedova a nemmeno trent'anni: Carolin trova che la sua vita sia decisamente complicata e che la sua intelligenza rappresenti più che altro un impiccio nella ricerca della felicità. Ha abbandonato il fidanzato Leo per il padre di lui, Karl, uomo ben più affascinante e in grado di apprezzare le qualità di lei. Ma dopo cinque anni Karl muore lasciandola in un mare di guai, primo fra tutti una favolosa eredità di cui Carolin non sospettava l'esistenza, e un esercito di parenti infuriati che la rivendicano. Fra pessime psicoterapeute, farmacisti sospettosi e avvocati minacciosi, Carolin cerca di superare il suo dolore, cavarsi fuori dai guai e, perché no?, trovare l'uomo giusto per lei e a cui non importa se è "troppo" intelligente.

Il mio pensiero:
Tutti associano il nome di Kerstin Gier alla ormai conosciutissima trilogia delle Gemme (Red, Blue e Green), ma pochi sanno che quest'autrice tedesca, nel suo Paese, è conosciutissima ed apprezzatissima per i suoi romanzi femminili ed estremamente divertenti.
Tra questi ultimi rientra "In verità è meglio mentire", edito dalla Casa Editrice Corbaccio, che ho letto con davvero tanta passione.

Un lettura esilarante e caratteristica per la sua intelligente ironia.

Romanzo che rientra a pieno titolo al genere letterario chick lit in quanto si rivolge prevalentemente ad un pubblico di donne giovani ed è focalizzato su sentimenti e vita vissuta.

Mi sento di confermare quanto apparso sul noto quotidiano tedesco Bild: «Divertente, pungente... Il miglior antidoto contro la luna storta». In questi giorni, per come mi sento, niente di più vero. Confermo e sottoscrivo.

Trama semplice e ben costruita, pochi personaggi ed ognuno a suo modo interessante (come la psicoterapeuta Karthaus-Kurten), scene imbarazzanti/ilari, scrittura fresca e accattivante sono gli ingredienti di una bella lettura come questa.

«Tutto quello che accade ha un senso profondo»

Uno spaccato sulla vita presente di Carolin, ospitata momentaneamente a casa della sorella Mimì, con squarci della sua vita passata: il suo primo ragazzo, la breve storia con il figlio di Karl e i cinque anni trascorsi con il suo vero amore.
La protagonista del romanzo, Carolin, è una giovane ventiseienne vedova da un mese. Suo marito Karl, cinquantatreenne, purtroppo ha da poco salutato questo mondo a seguito di un improvviso infarto.
A compiangerlo su questa terra restano, oltre alla giovane moglie in lacrime, anche i suoi tre figli (avuti dalla precedente moglie) e quel subdolo ed arrogante ricattatore dello zio Thomas, che più che versare lacrime per la prematura morte del parente, si disperavano per poter intascarne velocemente l'eredità.

«Probabilmente era questo il segreto: niente bugie, ma anche non troppa verità... ed ecco che il mondo avrebbe trovato il suo equilibrio perfetto»

Carolin non è una ragazza qualunque, ma una "bambina prodigio", o meglio una ragazza prodigiosa: il suo quoziente intellettivo è pari a 158, è plurilaureata, suona due strumenti e conosce cinque lingue, oltre ad aver la passione per i numeri ed essere anche carina. Il suo unico problema è che a causa di questo suo lato "prodigioso", non ha mai avuto un'amica del cuore e i ragazzi l'hanno sempre scaricata perché sentono il loro ego sminuito.

Situazioni portate all'estremo dell'imbarazzo per far sorridere il lettore e regalare ore spensierate.

A maggior riprova del fatto che le pagine di questo romanzo scorrono velocemente e spensieratamente sotto i nostri occhi, sta il fatto che, a differenza di quanto faccio solitamente, non ho avuto né il tempo né l'intenzione di appuntarmi i tratti salienti o le mie impressioni a caldo. Ero troppo risucchiata nel romanzo e piacevolmente cullata dalla sottile ironia della protagonista, che l'ho letto tutto d'un fiato.

Se c'è un libro che consiglio caldamente da portare in vacanza è proprio questo.
È tra le mie ultime letture, quello che più in assoluto è riuscito a distrarmi e ad appassionarmi facendomi evadere dalla realtà per regalarmi un po' di spensieratezza.
Mi auguro, considerata la lunga lista di romanzi del genere scritti e già pubblicati in patria dall'autrice, che la Casa Editrice ce ne regali presto altri.

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