Pensieri su "Firmato: Il tuo agente spettrale" di S.E. Harmon

L’agente speciale dell’FBI Rain Christiansen era il golden boy dell’agenzia, ma gli è bastato un momento di debolezza, una piccola, minuscola, infinitesimale apparizione paranormale per diventare, all’improvviso, l’imbarazzo del Bureau. 

Da agente speciale ad agente spettrale. Il suo capo gli dà un’ultima occasione per redimersi: deve andare a Brickell Bay, fare il bravo con il dipartimento di polizia locale, e lasciarsi alle spalle gli avvistamenti di fantasmi. Rain è determinato a fare proprio quello, costi quel che costi.

Il detective Daniel McKenna si occupa dei "cold case", i casi irrisolti, ma la sua ultima indagine si è arenata. Sono passati cinque anni da quando la studentessa delle superiori Amy Greene è scomparsa dopo essersi allontanata dal suo posto di lavoro part-time, e da allora nessuno l’ha più vista. Daniel è contento di ricevere finalmente l’aiuto che aveva richiesto all’FBI, anche se l’agente incaricato è proprio il suo ex.

Rain non può negarlo: si sta innamorando di nuovo di Danny, ammesso che abbia mai smesso di amarlo, e questo genera una tensione che rende difficile risolvere il caso. 
I fantasmi che lo perseguitano dietro ogni angolo e un’indagine che non rivela piste contribuiscono alla frustrazione, al punto che Rain comincia a chiedersi se le seconde opportunità e il lieto fine non siano solo favole.


Titolo: "Firmato: Il tuo agente spettrale"
Autore: S.E. Harmon
Editore: Dreamspinner Press
ISBN-13: 978-1-64080-984-0
Pagine: 265
Copertina: Brooke Albrecht
Traduzione di: Ida Giannini
Genere: suspense, paranormal, MM
Edizione originale: P.S. I Spook You, 12 giugno 2017




Quando alzai lo sguardo, si era avvicinato. Portò la mano al mio viso e io chiusi gli occhi e attesi un tocco che non sentii mai mentre cercava di spostarmi una ciocca di capelli dietro l’orecchio. Non si mossero. Percepii il freddo, ma non tremai, e lui sorrise e fece un passo indietro.
“Ci vediamo nella prossima vita, Rain.”
Quando aprii gli occhi, ero di nuovo solo in cucina. 
E non ne ero contento quanto avrei creduto.

Secondo libro di S.E. Harmon che leggo ed altro centro perfetto.
Ho gradito davvero questa miscela di elementi polizieschi, paranormali e romantici, inseriti in una trama vivace e avvincente.
L'inizio ricorda un po' l'atmosfera da "Sesto senso" (io, sai, vedo i morti...), ma poi l'inquietudine e l'argomento non proprio allegro viene stemperato dal sarcasmo e dalla simpatia del protagonista Rainstorm (un nome, un programma: ma capita quando sei un agente FB nato da una coppia di hippy svitati), costretto suo malgrado a fare da "ponte" per anime che si rifiutano di vedere la luce finchè lui non avrà consegnato i loro messaggi.
Dopo tentativi di recupero tramite terapia, il Bureau pensa bene di "decentrare" il nostro in posti meno in vista, assegnandogli casi di secondo piano che non destano interesse (ad esempio persone scomparse da anni per cui la pista da seguire è ormai fredda).
Bontà vuole (perchè c'è un destino che talora ci sorride) che il suo nuovo partner d'indagine sia proprio il suo ex (ancora non rimosso del tutto dal cuore e rimasto stramaledettamene sexy come al momento della rottura - vedi sopracciglio con la barretta d'argento...) e il luogo scelto sia il posto dove è nato e risiede ancora la sua famiglia pazzerella.

“Santo cielo, siamo in strada da meno di un’ora. Dovresti tenermi compagnia.”
“Infatti. Non ti piace la cadenza profonda e regolare del mio respiro?”
“Alle mie orecchie è come sentire Bach,” commentai seccamente.

Devo dire che mi sono gustata tutta la vicenda, intervallata da interrogatori, raccolta di indizi, incontri familiari (pure la sorella di Rain non scherza) e deliziosi momenti di coppia, che non sono che l'apice della tensione tutt'altro che svanita tra Rain e Danny.
Ho persino riso insieme ai due quando fanno i dispettosi e mi sono appassionata nella ricerca della ragazza scomparsa.
Quindi non posso che consigliarlo: un giallo/ghost/mm ben scritto e che si merita la lettura.

Sospirai. “Che ne dici se finiamo la serata come gente normale?”
“Niente morte. Nemmeno distruzione?” Inarcò un sopracciglio. “Che potremmo mai fare?”
“Una proposta ce l’avrei. Facciamo un po’ di Netflix sul divano?”
Restò a bocca aperta. “Dimmi che non l’hai detto.”


Amarilli

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