#vintage #inglese #epicfantasy "DARK PRINCE" di David Gemmell

 

Il mondo degli antichi greci era fatto di tumulti e di guerre, di intrighi e di tradimenti. Non esisteva una sola nazione e la terra divisa era governata da decine di città-stato che lottavano continuamente per ottenere il predominio. Ma in questo libro non risuona solo il clamore delle battaglie e delle campagne militari, né delle trame ordite dalle fazioni in lotta per accaparrarsi il diritto a diventare la più grande potenza del mondo antico, non vi è solo il richiamo della storia, ma il fascino della leggenda e di un potere sconosciuto...Due grandi personaggi si ergono nella folla di coraggiosi eroi: Parmenion, il Leone di Macedonia, genio militare e temibile guerriero, un campione solitario che cerca la salvezza e s’imbatte in uno strano destino, e il Principe Nero, il giovane che tutti conosceranno con il nome di Alessandro, creatore del più grande impero che il mondo abbia mai conosciuto. Riuscirà a soggiogare tutti coloro che incontrerà sulla propria strada, tranne lo spirito del caos che si è impadronito della sua anima. Per entrambi c’è un futuro di gloria, ma soprattutto il confronto con un’altra dimensione di magia e di mistero che la storia non ha mai raccontato.

DARK PRINCE
Il Principe Nero
Autore: David Gemmell
Serie: Greek Series #1
Pagine 539
Editore: Del Rey Books (2014)

La serie Stones of Power o Sipstrassi (chiamata anche Stones of Power Cycle) è una serie di sette romanzi, composta da tre sottoserie distinte, ambientate nello stesso universo e collegate tra loro attraverso la presenza delle Sipstrassi, un insieme di pietre dalle proprietà mistiche.

(serie GRECA)
1) LION OF MACEDON
2) DARK PRINCE
(serie ARTURIANA)
3) GHOST KING
4) LAST SWORD OF POWER
(serie JERUSALEM MAN - JON SHANNOW)
5) WOLF IN SHADOW
6) THE LAST GUARDIAN
7) BLOODSTONE



Buona giornata. Sono indietro con le recensioni e, per quanto riguarda le letture, invece di iniziare i millemila fantasy appena usciti, sono alle prese con due serie, di cui questa è più vintage che non si può. Ne ho recuperati vari volumi in inglesi, e vedrò cosa riesco a fare.

Per il momento ho concluso la dilogia greca nel ciclo Stones of Power o Sipstrassi, con il secondo volume dedicato a una rivisitazione della vita di Parmenion, generale di Alessandro Magno, trasformato da personaggio storico (vero) a eroe paranormal-fantasy, con tanto di maghi, pietre magiche e entità oscure che prendono il sopravvento sul conquistatore macedone.

Pur continuando ad amare lo stile di Gemmell (queste sono oltre 500 pagine che scorrono via con un bel ritmo), ho preferito di gran lunga il primo volume.

Amavo il Parmenion giovane, la sua crescita a Sparta e a Tebe; qui lo ritroviamo, già più vecchio e stanco di guerre e massacri). I suoi figli sono soldati come lui, ma destinati alla morte, la sua amata compare e ricompare tra le pieghe del tempo, con una sensazione costante di rammarico; il Principe Nero si scontra con la figura di Alessandro che avevo in testa (sì, erano note, le sue collere, i suoi deliri alcolici, una crudeltà celata dietro la maschera di un condottiero semidivino, ma qui, più che all'uomo, tutto è attribuito a un'influenza oscura).

Certo, il finale riserva un contentino, ma il sentimento predominante è l'amarezza, per cui questa lettura ti provoca il forte bisogno di epic con una maggior dose di speranza.

A presto con (spero) la trilogia del Jerusalem Man.

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Hi. For the time being, I have completed the Greek dilogy in the Stones of Power or Sipstrassi cycle, with the second volume devoted to a retelling of the life of Parmenion, Alexander the Great's general, transformed from a (real) historical character into a paranormal fantastic hero, complete with wizards, magic stones and dark entities taking over the Macedonian conqueror.
While I still love Gemmell's style (these are over 500 pages that flow at a nice pace), I much preferred the first volume.

I loved the young Parmenion, his growing up in Sparta and Thebes; here we find him older and tired of wars and massacres). His sons are soldiers like him, but destined to die; his beloved appears and reappears in the folds of time, with a constant feeling of regret; the Black Prince clashes with the figure of Alexander I had in my head (yes, they were well known, his tantrums, his alcoholic delirium, a cruelty hidden behind the mask of a semi-divine leader, but here everything is attributed to a dark influence instead of the man).

Of course, there is a sweetener at the end, but the overriding feeling is one of bitterness, so that this reading makes you long for an epic with a greater dose of hope.

See you soon with (I hope) the Jerusalem Man trilogy.

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