Pensieri su "BELGARIAD - LA SAGA COMPLETA" di David Eddings



Un gioiello magico dall'immenso potere. Un Dio avido condannato al sonno eterno, da cui il suo infame accolito tenta di destarlo. Un giovane orfano in una fattoria remota e una profezia enigmatica. Chi sarà a decidere il destino dell'universo?
Un racconto di formazione, cinque romanzi per la più classica delle saghe Epic Fantasy.

Belgariad. La saga completa
di David Eddings
Editore: Mondadori
Pagine 1308
Uscita: 19 aprile 2022


 
Questa lettura è legata a un mio rammarico personale: avevo il primo volume tra i libri ereditati da mio papà, ma, tra un trasloco e l'altro, non lo sono più riuscita a trovare. Ragion per cui mi è parso quasi un invito del destino poter recuperare l'intera saga quando è uscita in questo tomo Draghi di oltre 1300 pagine.

Il tomo mi ha fatto buona compagnia nelle vacanze invernali (consentendomi anche un discreto allenamento pesi con le braccia da seduta 😜) e sono riuscita a terminare tutti i cinque romanzi:

IL SEGNO DELLA PROFEZIA
LA REGINA DELLA MAGIA
IL GAMBETTO DEL MAGO 
IL CASTELLO INCANTATO
LA FINE DEL GIOCO

Si tratta di una saga che ha oltre 40 anni, con un tipico stile anni '80 (che però è anche quello con cui sono cresciuta come lettrice fantasy) ed è sconcertante come abbia mantenuto, in gran parte, una freschezza di narrazione e un divertimento continuo per il lettore.

Di più, leggendola ora, dopo molte saghe e molti lettori dopo, ti accorgi come i successori di Eddings si siano ispirati (o abbiano preso a mani basse) dalle atmosfere, dai paesaggi e dai suoi personaggi. Certo, lui per primo ammette il suo amore per Tolkien, ma la sua saga parte da presupposti diversi, da un primordiale scontro tra dei e da un regno diviso composto soltanto da uomini e non da altre razze (seppur con forti interventi di stregoneria e creature paranormali o mostri).

La trama è costruita come la più classica delle quest: Garion è un orfanello cresciuto in una fattoria in una placida compagna, tra amici e gioie semplici. Con lui c'è solo la zia, Polgara, bella donna enigmatica, che cucina per tutti con piglio decisivo.

Fino a quando non arriva un mago, in apparenza vecchio ma potente, Belgarath, a trovarli e poi a portarli via con sé: a un tratto, tutti i rimandi alle antiche leggende con cui Garion scherzava o si intimoriva divengono realtà, la più vera e la più cruda.
Di colpo, c'è una missione da compiere: riportare indietro l'Occhio, un manufatto magico in grado di distruggere il mondo che era custodito a Riva e che è l'eredità dei re del luogo, i cui discendenti sono però scomparsi da secoli.

Inizia così un viaggio, attraverso tantissime terre e regni (vi consiglio di tenere sempre la mappa a portata, perché la narrazione la segue in modo scrupoloso), con una compagnia particolare: Silk lo scaltro, Barak il guerriero potente come un orso, Hettar il cavaliere, Durnik il fabbro, Mandorallen lo spadaccino pieno d'onore e tormento, lo sbadato Lelldorin e l'ambiziosa e capricciosa principessa Ce'Nedra.

Lo stile è semplice, però dopo pochi capitoli si sprofonda in pieno nell'atmosfera, tra inseguimenti, battaglie e intrighi, con un misto di soddisfazione e curiosità, affezionandosi a tutti.

Per mio gusto, ho preferito i primi tre volumi, mentre ho trovato il finale la cosa più scontata dell'intera struttura, ma reggere il ritmo per migliaia di pagine non era impresa da poco.
Un'esperienza che consiglio assolutamente.

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