REVIEW PARTY per la trilogia de "LA PRIMA LEGGE": NON PRIMA CHE SIANO IMPICCATI (Libro II)



LOGEN NOVEDITA È UN GUERRIERO IN FUGA dal Nord di cui è stato il campione idolatrato tanto dai nemici che lo vorrebbero morto come dagli amici che farebbero meglio a crederlo tale. Perché dentro di lui si annida il Sanguinario, un’ombra per cui orrore, fuoco e morte sono un banchetto al quale invitare tutto e tutti. Glokta l’Inquisitore trascina il proprio corpo torturato nei palazzi del potere, investigando su una cospirazione in grado di ribaltare l’ordine costituito. Il giovane Jezal dan Luthar, che forse si accontenterebbe della propria bellezza, sfacciataggine e abilità nella scherma, scoprirà che qualcuno nutre grandi e pericolosi progetti per lui. Il Maggiore West deve lottare contro la propria sorella, l’idiozia delle gerarchie militari, e la costante feroce emicrania. Nelle vene della misteriosa e intrattabile Ferro Maljinn scorre sangue di demone, e una sete di vendetta che minaccia di travolgere un Impero. I loro cammini sono destinati a incrociarsi nella guerra che chiude le sue fauci sull’Unione da Nord a Sud, mentre alle ombre del passato e ai sortilegi si sommano le nuove, devastanti forze dell’oro e della tecnologia. Con questo grandioso affresco, ricco di pathos e umorismo nero, che comprende rovine ciclopiche e bettole, schermaglie politiche e duelli brutali in un cerchio di scudi, mercenari e prostitute, regine e banchieri, Joe Abercrombie ha portato il fantasy verso nuovi confini, capaci di fondere J.R.R. Tolkien e i noir americani, il realismo di G.R.R. Martin e l’ironia citazionista di Tarantino. 
Un pilastro della narrativa fantastica contemporanea, dopo il quale niente è stato più come prima.

LA PRIMA LEGGE. LA TRILOGIA
Collana: Fantastica - Mondadori
ISBN: 9788804719434
1152 pagine
Uscita: 19 novembre 2019





La Grande Livellatrice. 
Così gli uomini delle colline chiamavano la morte, dato che essa livellava tutte le differenze, Nominati e gente comune, sud e nord. 
Alla fine tocca a tutti e tratta ognuno allo stesso modo.


Proseguono le vicende dei personaggi della Prima Legge nell'universo fantasy creato da Abercrombie.
Una scacchiera perfetta con eroi imperfetti, sfregiati, traditi, disillusi, ma che si rialzano comunque.

Abbiamo già conosciuto tutte le figure principali, con un ruolo preciso e posizionati in differenti scenari: ma qui il gran burattinaio incomincia a muovere i fili, portandoci avanti in ogni capitolo con ciascuna storia. Se i Nordici, lo sparuto ex-gruppo di Logen Novedita, cercano il riscatto contro Bethod e i suoi alleati Teste Piatte, insieme ai boriosi soldati dell'Unione guidati da un povero West che si barcamena tra loro, a sud, a Dagoska, l'inquisitore sciancato Glokta, trasformato in stratega e uomo di comanda tenta di sciogliere enigmi e complotti politici, difendendo la città dai Divoratori.
Ma la trama si concentra soprattutto sulla strana compagnia guidata da Bayaz, con il bello (Jezal), il brutto (Logen Novedita) e la cattiva (la fiera e splendida Ferro che non ha tempo da perdere in mollezze femminili), tutti assoldati per accompagnare il mago sino ai confini del Mondo conosciuto per trovare un’arma dimenticata e potentissima.
Benchè nessuno di loro abbia le idee ben chiare su cosa fare e su cosa no. 


«Credevo che il dolore fosse in grado di suscitare empatia in un uomo.»

«Empatia? E che cos’è?» Glokta fece una smorfia nel massaggiarsi la gamba dolorante. «È triste come dato di fatto, ma il dolore ti fa solo provare pietà per te stesso.»


Un elemento continua ad essere ricorrente in Abercrombie: l’imperfezione e l’evidente ambiguità dei suoi eroi. 
I suoi maghi non sono onniscienti e protettivi, ma piuttosto incerti, misteriosi e pasticcioni. Non ci sono guerrieri dallo scudo splendente, ma combattenti sanguinari e impietosi, che molto spesso si sono messi e si mettono l’onore sotto gli stivali. E tradiscono, cogliendo al volo l'opportunità.
E che dire dei governanti? Marciano allegramente sui cadaveri pur di portare a casa il risultato più vantaggioso. Insomma, niente di nuovo, soltanto che questa trilogia offre questa prospettiva disillusa come un dato di fatto. E nell'ombra ci sono pure dei banchieri misteriosi, che sembrano manipolare tutto e tutti in nome dei loro affari.

In disparte, e anche vittima, rimane un’umanità immaginata, ma molto concreta nelle sue bassezze, nei suoi desideri inconfessati, nelle sue gelosie e nelle sue meschinità, costanti e identiche a quella che è tuttora nostra contemporanea.
Altro notevole volume nella trilogia.


Il Nordico ridacchiò. «Chi si vanta di non avere paura è uno sciocco, secondo me, perché gli unici che non hanno paura sono i morti, o forse quelli che stanno per morire. La paura ti insegna a essere cauto, a rispettare il tuo nemico e a evitare le lame affilate quando non servono. Sono tutte cose positive al momento giusto, credimi. La paura può farti uscire vivo da una situazione e questa è la cosa migliore a cui si possa aspirare in qualsiasi combattimento. Ogni uomo che abbia un po’ di valore in sé prova paura, ma è l’uso che ne fai che conta davvero.» 

Amarilli

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