Pensieri su “Complice la luna” di May McGoldrick

Cresciuta con la convinzione di essere orfana, Portia scopre che sua madre, in realtà, è viva e che come lei si trova a Boston. 
Helena Middleton, ritenuta pazza, è segregata in casa dall’anziano padre di lei, ufficiale devoto alla Corona, e Portia è intenzionata a intrufolarsi a ogni costo nella dimora di Copp’s Hill per liberarla. 

L’occasione perfetta per il suo piano è un ballo in maschera, ma qualcosa va storto. 

Solo il provvidenziale intervento di Pierce Pennington, affascinante uomo d’affari scozzese di dubbia fama, salva Portia dalla cattura. Ma il suo cuore, come quello di lui, resterà intrappolato nel laccio dell’amore…

COMPLICE LA LUNA (Captured Dreams) è il secondo romanzo della trilogia ‘Scottish Dream’.
La trilogia comprende anche SOGNI RUBATI ( Borrowed Dreams ), recentemente pubblicato nella collana I Romanzi Oro – nr. 194.


Titolo: Complice la luna
Autore: May McGoldrick 
Edizione: Mondadori
Collana: I Romanzi – Oro n. 197
Uscita: maggio 2019



Allora, per fortuna la nuova edizione ORO ha sostituito la trama riportata sul retro della vecchia edizione, perchè altrimenti mi sarebbe venuto da eviscerare chiunque si fosse reso colpevole di un tale spoiler...
Quindi, se dovesse capitarvi a tiro, evitate di sbirciare la vecchia edizione.

Detto questo, e pur riconoscendo che il primo volume aveva comunque una storia potente alla base (Millicent e il suo nobile semi-distrutto dalla vita, la lotta alla schiavitù, ecc.), anche questo secondo m'è parso ben congegnato e, in definitiva, bello.
Senza dubbio è avvincente e pure stavolta concordo con chi me lo ha caldamente raccomandato.
Portia è una ragazza intrepida e come protagonista tiene bene anche di fronte a una stellare Millicent (peraltro le due s'incontrano e si piacciono d'istinto). 
Pennigton è un ragazzotto scozzese che sa il fatto suo. Dopo aver già dato tanto con il fratello maggiore, ovvio, non ci si poteva aspettare chissà che doti particolari. Però il nostro accigliato secondogenito si ritrova, suo malgrado, ad essere una pedina nel gioco programmato dalla giovane istitutrice.
Interessante anche il contesto storico: il romanzo si legge in un pomeriggio (e il fatto che non sia riuscita a chiuderlo senza prima arrivare in fondo è indice di quanto la narrazione fosse scorrevole), per mio gusto nel finale scende un po', ma forse il duo di scrittori marito/moglie mirava a rendere ricorrente l'elemento del famigerato "burrone".

In ogni caso, leggerò assolutamente il terzo volume perchè:
1) ne voglio ancora dei tre fratelli; avrei voluto maggiore spazio anche per la simpatica madre;
2) mi piace l'idea che David, il terzo figlio, stia (forse) sul fronte "nemico";
3) chi cappero ha buttato giù Emma, alla fine????

Amarilli

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