Pensieri su "Una venere in velluto" di Loretta Chase (Dressmakers #3)

Leonie è la più giovane delle tre sorelle Noirot ed è rimasta da sola a occuparsi della loro casa di moda. È molto determinata e dimostra di avere uno spiccato senso degli affari. Ha già in mente la sua prossima mossa: per guadagnarsi una clientela invidiabile indosserà una creazione della Maison Noirot in occasione di una lettura di poesie a cui parteciperanno tutte le giovani del ton. 

Leonie però non immagina di divenire lei stessa oggetto di attenzioni proprio in quell’occasione, al centro di una scommessa con in palio non solo un quadro di Botticelli, ma anche il cuore dell’intrigante Simon Blair, quarto marchese di Lisburne…

UNA VENERE IN VELLUTO (Vixen in Velvet) è il terzo romanzo della serie Dressmakers, che ha come protagoniste le sorelle Noirot, tre modiste provenienti dalla Francia e decise ad affermarsi in Inghilterra.

LA SERIE "THE DRESSMAKERS":
1) SUADENTE COME SETA;
2) UNO SCANDALO IN SATIN;
3) UNA VENERE IN VELLUTO;
4. Dukes Prefer Blondies.


Titolo: Una venere in velluto
Autore: Loretta Chase
Editore: Mondadori
Collana: I Romanzi – Passione 173
Uscita: Febbraio 2019



Con questa serie, dedicata non tanto a nobildonne o a ragazze da marito, ma a sane lavoratrici, piene di intraprendenza, iniziativa imprenditoriale e per nulla spaventate dalla sana fatica, la Chase ci ha regalato un gruppetto di eroine favolose e una serie di trame fresche e originali, che continuano a piacermi.
La Chase è la Chase, ma ogni volta ha sempre una marcia in più.

— Volete che provi a rimettere tutto a posto? — chiese il marchese. — Il risultato potrebbe non essere soddisfacente dal vostro punto di vista, e io ho l’impressione che stiate per balzare in piedi per… — Rifletté un attimo. — Pugnalarmi con il temperino per affilare le penne?— Il pensiero mi ha sfiorato — rispose Leonie. — Ma sbarazzarsi di un cadavere, specie quello di un aristocratico, è sempre una seccatura. La gente tende a notare quando un nobile scompare.


Questo è il terzo volume dedicato alle allegre sorelle Noirot, quindi forse urge un breve ripasso.
Allora: le tre sarte anticonformiste e senza ipocrisie hanno già raggiunto due bersagli, accalappiando prima il duca di Clavendon, poi il conte di Longmore. Tutto questo, senza rinunciare al loro mestiere e alla loro autonomia, e con buona pace dei mariti.

Lui assunse un’espressione ferita. — Ho aiutato la bisavola di qualcuno a scegliere dei nastri.
— Dovreste essere cauto nell’esercitare la vostra misericordia su persone anziane — commentò lei. — La loro costituzione potrebbe non reggere all’assalto di tanta bellezza e fascino. Non avete idea di quanto sia nocivo per gli affari che le lady abbiano un infarto nel nostro negozio. 



Il ton, però, non perdona gli incroci con le "bottegaie" e basta il minimo scandalo perchè l'atelier perda clienti e vada in malora. L'ultima sorella nubile, dunque, la precisissima e scaltra Leonie, cerca ogni occasione per mettere in luce i modelli e farsi pubblicità.

Fortuna vuole che il suo destino si incroci con l'arrivo a Londra di un giovane poeta maledetto (le pagine sulla sua ode al pettirosso intirizzito sono una meraviglia di spasso...), inseguito da orde di aristocratiche ammiratrici che spasimano e svengono, e accompagnato dal ben più smaliziato cugino (e qui vorrei innalzare io un'ode in venticinque strofe a Simon Blair, quarto marchese di Lisburne…).

Se aggiungete la presenza fissa della nostra lady Clara (altra ragazza tosta: per intenderci, quella che ha fatto la sfuriata a Clavendon, scaricandolo in mezzo al ballo, perchè lei "merità di più") e della terribile cugina Gladys, potrete capire perchè anche stavolta le Noirot non resteranno a guardare, perdendo tempo in moine pizzi e trine, ma diventeranno ancora una volta protagoniste.
Divertente, irriverente al punto giusto, romantico, e molto bello da leggere.
Per me la serie sta andando in crescendo: 3 stelline e mezzo a Mercelline, quattro stelline e mezzo a Sophie (e all'imbranato Longmore), 5 stelline piene per Leonie e Simon.
E adesso conto veramente i mesi che ci separano da Lady Clara e il suo avvocato di strada!!


Lo detestava. Lo voleva.
Voleva smettere di desiderarlo, di pensare a lui, di bruciare dalla voglia di toccarlo, perché quei pensieri e quei desideri erano troppo intensi e la facevano sentire impotente, smarrita.
Tuttavia, allo stesso tempo voleva abbandonarsi al desiderio, ubriacarsene, lasciarsi trasportare, libera e spregiudicata, dove l’avrebbe portata.
Eppure, in un angolo remoto della sua coscienza, si annidava anche la consapevolezza del suo lavoro, di dove si trovavano, del negozio pieno di clienti e della splendida opportunità che aveva di vestirle tutte per l’evento a Vauxhall.
Leonie interruppe il bacio e si staccò da lui, sebbene ogni fibra del suo corpo protestasse a quell’idea. Per uno sconcertante momento, provò anche un desiderio fortissimo di mandare all’inferno tutte le signore e i loro maledetti vestiti.
— Ecco — disse. — Adesso ho finito.




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