Pensieri su "IL SOLDATO" (Free Men #2) di Kate Aaron

L’amore è il legame più forte.

Tre mesi. È tutto ciò che è bastato a Kai per abbandonare la libertà e imparare ad amare la sua nuova vita come schiavo di piacere di un ricco signore del Thirsk.

Ritrovandosi di nuovo circondato dalla sua gente, dovrebbe essere felice, eppure loro non sono come lui li ricordava. Diffidenti e disgustati dalla sua relazione non con un uomo, ma due, rendono ben chiaro che Kai non ha più un posto tra loro.

Picchiato, affamato e torturato, quando arriva la possibilità di fuggire Kai ha a malapena le forze per compiere il viaggio. E anche se avrà successo, come potrebbe qualcuno amare ciò che lui è diventato per sopravvivere?



TITOLO: Il Soldato
TITOLO ORIGINALE: The Soldier
AUTRICE: Kate Aaron
TRADUZIONE: Emma Donati
COVER ARTIST: Angelice Graphics and Book cover Designer
SERIE: Free Men #2
GENERE: QLGBT Fantasy
FORMATO: E-book (Mobi, Epub, Pdf) e cartaceo
PAGINE: 293
DATA DI USCITA: 11 febbraio 2019




Potevo essere perso e ferito, ma qualcosa di fragile svolazzava nel mio petto, le ali spezzate e le piume strappate, bramando di essere liberata.

Lo so, non si dovrebbe fare, ma confesso che ho letto questo episodio saltando il precedente. 
A mia discolpa, ho poi letto alcuni articoli che dicevano che l'autrice aveva scelto di scrivere tre libri, dando voce a ciascuno dei tre personaggi, e utilizzando anche uno stile differente. Inoltre, devo dire che, sia all'inizio sia durante la narrazione, vengono ripercorsi vari passi del primo libro (seppur visti attraverso gli occhi di Kai), per cui il lettore non si sente affatto spaesato.
Per quanto mi riguarda, sono stata assorbita subito dalla storia e non ho avuto alcuna difficoltà a entrare in empatia con ambiente e personaggi.

Eppure, il modo in cui mi baciò, il modo in cui Tam strusciò il naso sull'osso della mia spalla, il morbido tocco delle loro mani, così caute con la mia carne rovinata, mi diedero speranza. Non saremmo mai potuti tornare alla vita di prima, ma finché Tam e il padrone mi avrebbero voluto, io appartenevo a loro.

Se il primo volume era stato dunque l'inizio della prigionia di Kai e il suo abituarsi alla nuova vita nella casa del padrone, insieme all'amato/odiato Tam, qui si riparte dall'assalto alla villa e dalla incursione dei mercenari nemici, che portano via con sè i tre come bottino (anche se la loro convinzione, come si capirà poi, è di ottenere un guadagno ben più prezioso).
Imprigionato in una sorta di limbo, in una terra di nessuno dove non ha più amici, nè alleati, nè padroni (in quanto lo stesso padrone è in cella quanto lui), Kai non sa davvero che fare. Oltretutto, credendolo una spia o un traditore, i soldati (suoi ex-commilitoni) si accaniscono in modo barbaro contro di lui, ferendolo nel corpo e nell'anima molto più che l'esperienza della schiavitù vera e propria.
Ma Kai comprende che, pur malridotto, resta ormai l'unica speranza di salvezza per i compagni che ama e accetta quindi di intraprendere più di un viaggio, a rischio morte, per andare a chiamare la famosa "moglie" del padrone.
Tale incontro, da un lato, può sbloccare la situazione, ma dall'altro potrebbe rivelarsi anche negativo per un proseguimento a lungo termine del particolare ménage Kai/Tam/Padrone.
Devo dire che mi aspettavo altro (ad esempio, più scene di sesso, che risultano invece molto più romantiche che fisiche, quasi sfumate), ma nell'insieme l'ho trovata una lettura originale e intensa, con descrizioni vivide e accurate, e con un gioco di sentimenti dosato con sapienza e per questo molto credibile. Una serie particolare, che spicca tra tante trame abbastanza simili.

Adesso sono curiosa di leggere il punto di vista del famoso padrone, colui che sembra possedere molto più di un segreto.
COVER PERFETTA RISPETTO ALL'ORIGINALE!

Le mie ginocchia stavano per cedere, la mia spina dorsale divenne liquida, ma il padrone mi tenne stretto nel suo potente abbraccio e io mi arresi. ogni cosa divenne sale e sudore, sangue metallico e dolce saliva, l'affilato spillo del dolore. Avrei voluto che quel momento non finisse mai.

Amarilli

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