Pensieri su MEZZO MONDO (Trilogia del mare infranto #2) di Joe Abercrombie

È passato del tempo dalla conclusione di Il Mezzo Re. Yarvi, Padre Yarvi, è finalmente diventato ministrante, consigliere di suo zio, il Re Uthil che siede sullo Scranno Nero di Gettland. 
Ora il regno è minacciato. Re Uthil ha deciso di infrangere la tregua promessa al Gran Re e di muovere guerra ai suoi vassalli, mettendosi contro metà del mondo. Yarvi prova a dissuaderlo, ma nelle sale reali di Gettland risuonano le urla bellicose della Dea della Guerra. 

Nel frattempo Grom-gil-Grom, il più grande nemico di Gettland – che ha giurato vendetta contro Yarvi che lo ha ingannato e tradito –, è riuscito ad allearsi con il Gran Re e insieme sono pronti ad attaccare Gettland. Per impedire la catastrofe a Yarvi non resta che un’azione disperata: riunire una squadra di reietti, attraversare il Mare Infranto e fermare il Gran Re. 

Al suo fianco saranno Thorn, una giovane guerriera mai arruolata nella guardia del Re perché accusata di omicidio; Rulf, il compagno di antiche battaglie; Brand, un orfano che odia combattere ma lo sa fare sin troppo bene; Skifr, la ladra delle reliquie degli Elfi ; Safrit e Koll, vedova e orfano del pirata Ankran. 

Il secondo, indimenticabile capitolo della saga di Yarvi, dalla nuova stella del fantasy internazionale.

Autore: Joe Abercrombie
Editore: Mondadori
Collana: Omnibus
Traduttore: Rialti E.
Data di Pubblicazione: marzo 2015
EAN: 9788804650256
ISBN: 8804650257
Pagine: 378




"Perché Gran Madre Vexen non vuole figli morti. Lo vuole obbedienti. Prima invia gli islandese contro di noi, poi i vanster. Spera di augurarvi in un'azione precipitosa e te Uthil è sul punto di forzare la mano. Le occorrerà tempo per radunare le sue forze, ma solo perché me dispone di così tante. Col tempo, invierà mezzo mondo contro di noi. Se dobbiamo opporci a lei, ci occorrono alleati. "

"E dove li troviamo?" 
Padre Yarvi sorrise. "Tra i nostri nemici, dove sennò?"



Siccome Joe è Joe, proseguo la lettura anche di questa serie che in teoria dovrebbe essere per lettori più giovani (però anche no, visto un certo livello di violenza. Forse sono io che ignoro l'ordinaria quantità di morte e sgozzamenti che un ragazzo incamera con i videogiochi, o forse gli editori ritengono che una volta eliminato da un libro qualsiasi riferimento al sesso lo possano praticamente leggere tutti). Come genitore, io l'ho posizionato almeno per le letture di terza media, non prima.

Ma venendo alla storia, devo dire che un po' mi è dispiaciuto vedere Yarvi relegato ad un ruolo non più centrale. 
Ok, lui è sempre presente, anzi è il giovane "vecchio" che muove le fila dietro le quinta e, come capiremo strada facendo, niente riesce davvero a sfuggire al suo controllo (nonostante le apparenze), tuttavia io mi ero appassionata al suo personaggio imperfetto e quindi ne avrei voluto "servito" molto di più.

In effetti, qui il baricentro della narrazione si sposta e la scelta di Joe di affidare il ruolo di guerriero principale a una ragazza non può che essere definita coraggiosa, soprattutto perchè i lettori di fantasy in genere rabbrividiscono all'inserimento di questo tipo di protagoniste (che o sono principesse in fuga o elfe figaccione che finiranno a scodellare la prole dell'eroe, oppure nerd sociopatiche che alla fine non finiscono mai bene...).
Va inoltre dato atto che Joe riesce a mantenere Thorn in un ambito di simpatia, non le toglie bellezza per renderla troppo aggressiva e le regala persino un risvolto romantico.
Alla fine, le pagine del suo duro addestramento con Skifr la ladra (altro gran personaggio degno di nota e ben riuscito) mi sono parse le più riuscite del libro, insieme con quelle che descrivono il suo senso di isolamento e frustrazione per non riuscire a farsi accogliere in una comunità bellica prettamente maschile e fiera di essere "maschia".

Nel complesso potrei azzardare che una delle cifre della saga sia l'esaltazione della "diversità": dopo Yarvi e la sua menomazione fisica, ecco Thorn e la sua femminilità che contrasta con il ruolo che si è scelta. 
Vedremo cosa arriverà nel terzo volume conclusivo.

Per il resto, lo stile di Abercrombie è sempre unico e inconfondibile: le pagine vanno via che è un piacere, i colpi di scena si susseguono e lui infilà qua e là quei suoi commentini cinici e crudelissimi (il tipico realismo Abercrombiano) che me lo fanno adorare sempre e comunque.

Thorn annuì, scura in volto. "Io sono la tempesta."
"Per il momento, più una pioggerella" disse Skifr. "Ma abbiamo appena cominciato."


Amarilli

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