La sfida con cui ogni appassionato di #epic #heroic #fantasy dovrebbe cimentarsi: LE STORIE DEL LIBRO MALAZAN DEI CADUTI

Se sapete di cosa stiamo parlando, tutto bene. Se siete veri appassionati del genere non potete non aver mai sentito nominare Steven Erikson e la sua saga Malazan Book of the Fallen.
Se no, fuggite spargendovi il capo di cenere...
In realtà fino a quest'anno neppure io mi ero cimentata con la saga (anche se ero stata più di una volta sul punto di comprare il volume iniziale), e - a posteriori - non posso che consigliare di affrontare la lettura solamente se vi sentite pronti.
Sono libri "tosti" per mole, intrecci, ricchezza di personaggi, dettagli riti, storia di civilità sconosciute, nuova geografia, ecc. Quindi vanno affrontati con pazienza e passione.

Cito da Wikipedia: "Il mondo di Malazan fu creato da Steven Erikson e da Ian Cameron Esslemont nei primi anni ottanta come ambientazione per un eventuale gioco di ruolo. Quando divenne evidente che il progetto non sarebbe andato in porto, i due autori scrissero una sceneggiatura cinematografica intitolata Gardens of the Moon che non suscitò interessi significativi in nessun produttore. A quel punto Erikson ed Esslemont decisero di far fruttare le proprie idee cominciando a scrivere ognuno la propria serie di romanzi ambientata nel mondo che avevano creato.
Erikson scrisse I Giardini Della Luna intorno al 1991, ma il suo lavoro venne pubblicato solo nel 1999. Il contratto con la casa editrice Bantam UK prevedeva inoltre la stesura di un ciclo composto da altri nove libri, per un compenso totale di 675.000 sterline, una delle cifre più alte mai pagate per una serie fantasy.
Il primo lavoro di Esslemont, invece, fu il romanzo Night of Knives (ancora mai tradotto in Italia), stampato in edizione limitata nel 2005 e per il mercato di massa nel 2007.
Steven Erikson ha dichiarato che lui ed Esslemont collaboreranno per l'elaborazione di un'esaustiva guida alla saga, The Encyclopedia Malaz, cha sarà pubblicata solo dopo la fine della serie principale."

Questi i fatti salienti.

I libri in totale sono dieci.
Eccoli:
I giardini della Luna (Gardens of the Moon), 1999
La dimora fantasma (Deadhouse Gates), 2000
Memorie di ghiaccio (Memories of Ice), 2001
La casa delle catene (House of Chains), 2002
Maree di mezzanotte (Midnight Tides), 2004
I cacciatori di ossa (The Bonehunters), 2006
Venti di morte (Reaper's Gale), 2007
I segugi dell'ombra (Toll the Hounds), 2008
La polvere dei sogni (Dust of Dreams), 2009
Il dio storpio (The Crippled God), 2011


Non so se riuscirò a leggerli tutti, perchè parliamo di circa 10.000 pagine (se non di più).
Per ora però ho letto i primi tre i (che i fan considerano una sorta di sub-trilogia) in un paio di mesi e sono lieta di condividere qui le mie riflessioni a caldo.

I - I GIARDINI DELLA LUNA

Un diffuso malcontento regna nell'Impero di Malazan, teatro di un'estenuante guerra e di cruente lotte intestine. Persino le legioni imperiali, sottoposte a continui massacri, desiderano ardentemente una tregua. 
Ma il dominio dell'imperatrice Laseen, sostenuta dai suoi temibili sicari, rimane assoluto e incontrastato, e i suoi eserciti continuano la conquista delle città ancora libere dal giogo imperiale. 
E proprio quando sembra vicina la capitolazione dell'ultima città a resistere, si mettono in moto poteri oscuri al di là di ogni immaginazione e gli dei stessi dovranno schierarsi nell'imminente lotta.


Finalmente, l'uomo si volse verso di lui.
Aveva il viso sfregiato, e qualcosa che somigliava a una bruciatura gli deturpava la guancia e la mascella sinistra. Eppure, sembrava giovane per essere un comandante.
«Impara la lezione, figliolo.»
«Quale lezione?»
«Ogni decisione che prendi può cambiare il mondo. La vita migliore è quella di cui gli dei non si accorgono. E' meglio vivere liberi, ragazzo, vivere tranquilli.»
«Voglio diventare un soldato, un eroe.»
«Ti passerà.»


Il primo libro della saga, pur iniziando con un incipit che coinvolge e ammalia, e che catapulta subito all'interno delle vicende (con un significativo scontro dialettico Wiskeyjack/Paran), richiede senza dubbio un certo atto di fede. Confesso che a me sono servite almeno 2-300 pagine per cominciare a raccapezzarmi con i personaggi.
Il libro saltella infatti nel tempo e tra i vari luoghi, introducendo numerosi e imprecisati filoni narrativi che soltanto verso il finale cominciano ad intrecciarsi tra loro.
Tanto che il lettore procede spesso al buio, affidandosi alla precisione millimetrica di Erikson, ma anche chiedendosi: "E questo chi è adesso?"
Senza contare che tra gli uomini e le creature ultraterrene si inseriscono pure dei (nuovi e antichi) e Ascendenti.
La capitolazione di Pale, ad esempio, è sanguinosa e affascinante, a i suoi strascichi si capiranno veramente soltanto in seguito (in effetti, io ho capito dettagli che mi erano completamente sfuggiti a metà del terzo volume) e quindi non resta che leggere, raccogliere e sedimentare, in attesa (e con la segreta speranza) di godere anche i frutti di tanta sovrabbondanza.
Così come ci si perde poi nei vicoli di Darujistan e si passa ancora tempo a brancolare tra ulteriori nuovi dati e molti altri nuovi volti.
Alla fine del primo libro, la sensazione è un dolce sfinimento e un'unica certezza: Anomander Rake è un eroe millenario di cui si avvertono più ombre che luci.



II - LA DIMORA FANTASMA

Nel vasto dominio delle Sette Città, nel Deserto Santo di Raraku, la veggente Sha'ik e i suoi seguaci si preparano ad affrontare l'insurrezione da lungo tempo predetta con il nome di Vortice di Vento. 
Questa tempesta, che non conosce precedenti in quanto a proporzioni e a furore, trascinerà l'Impero di Malazan nel conflitto più sanguinoso che abbia mai conosciuto, forgiando il destino di molti e dando origine a imperiture leggende... 
Sullo sfondo di una terra buia e desolata, sconvolta dalla guerra e da inesplicabili magie un romanzo di guerra intrighi e tradimenti.

I primi a entrare, gli ultimi a uscire.
Motto degli Arsori Ponti.


Se alla fine del primo volume, in ogni caso, vi eravate pure affezionati a qualche personaggio più di altri, dimenticateli subito.
La Dimora Fantasma inizia in un luogo completamente diverso e con concorrenti nuovi e diversi in gioco. Ad eccezione di Kalam e di pochi altri, dovrete dire addio a quasi tutti, per recuperarli molto più avanti.
Già in precedenza con battaglie, stupri e omicidi non si scherzava, ma qui Erikson va a briglia sciolta con sangue e massacri. Un po' tutti sono più sinistri che eroici, e il bene finale (se esiste) resta una sorta di miraggio lontanissimo.
Però, se devo scegliere un filone narrativo, dico Coltaine il Wickan e il suo mantello di piume di corvo. Questo personaggio, tragico e grandioso, schiaccia ttti gli altri, con un finale di speranza amara che resta difficile da superare.
Sicuramente il migliore della prima trilogia. Una narrazione magica e quasi impossibile da abbandonare.



III - MEMORIE DI GHIACCIO

Nel continente di Genabackis è sorto un nuovo e terrificante impero: il Dominio Pannion, che, come un copioso fiotto di putrido sangue, invade la terra inghiottendo tutti coloro che si rifiutano di ascoltare la parola del Veggente. 
Per contrastare le orde di Pannion si forma un’improbabile alleanza: da un lato il signore della guerra Caladan Brood e Anomander Rake, dall’altro l’Armata di Dujek il Monco, dichiarato fuorilegge dall’imperatrice Laseen. Insieme, queste forze avanzano nel cuore del Dominio di Pannion, coadiuvate dai T’lan Imass, convenuti per il loro Secondo Raduno… Numerosi e malfidenti, cercano nuovi potenziali alleati, fra cui le Spade Grigie, una confraternita di mercenari che ha giurato di difendere a tutti i costi la città di Capustan, posta sotto assedio. 
Mentre diversi clan di più antica discendenza si accingono a riunirsi, in risposta a un richiamo primordiale, i T’lan Imass insorgono poiché un’ombra cupa e malvagia minaccia il mondo: i Canali sono infettati e corrono voci su un dio scatenato e bramoso di vendetta.

«Recluta, confido che non ti sia illusa che assistere alla distruzione di altri K' Chain Che' Malle zittirà le grida dentro di te. I soldati ricevono un'armatura per la carne e per le ossa, ma devono forgiarne da soli una per l'animo. Pezzo per pezzo.»
Lei abbassò lo sguardo sul sangue che le sporcava l'uniforme. «Ho già cominciato.»

Il terzo volume è sicuramente "tanto": lunghissimo, denso di storie, da leggere sempre con una mappa di luoghi e nomi a portata di mano.
Dopo il salto del secondo volume (le cui vicende sono a loro volta rimandate al quarto, credo), si ritorna ai personaggi del primo, riannodando filoni che sembravano esauriti. Ritroviamo Paran, Tattersail + 2, Wiskeyjack e i suoi Arsori di Ponti, Anomander Rake, Caladan Brood: tutti uniti in un fronte comune contro il nuovo nemico di stampo fantatico-religioso.
L'imperatrice è lontana, ma allunga sempre lo zampino.
Infine recuperiamo una rara certezza: come tanti altri scrittori maschi di fantasy, l'ebbrezza sadica del sangue viene annientata dal scro terrore di inserire una possibile relazione amorosa. Non voglio dire che, su centinaia di personaggi, volessi amore e nozze per tutti, ma basta che tra due vi sia un solo scambio di sguardi (toh, potrebbe piacermi...) e siate certi che, un paio di capitoli dopo, uno dei due sarà morto o tradito, o entrambi.
Nel continente di Genabackis nessuno invecchia tranquillo, tra sereni affetti familiari.
Anche qui narrazione potente, ma alcuni filoni prendono, altri meno (per mio gusto personale ho trovato eccessivo lo spazio riservato a Capustan e alla combriccola di principe/sacerdoti/spade grigie/dei decaduti e rinati, ecc.).

Che dire, in conclusione? Mi è appena arrivato il quarto volume...

Amarilli

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