Pensieri e riflessioni su Ble Ami di Guy de Maupassant. Robert Pattinson nei panni di Duroy?!?

Ciao a tutti!
Oggi vi volevo lasciare qualche mia riflessione su questo classico che ho appena terminato di  leggere.
Titolo: Bel Ami
Autore: Guy de Maupassant
Editore: Giunti
Collana: Y
Pagine: 544
ISBN: 9788809763166

Trama:
Nella Parigi di fine '800 un giovane arriva dalla provincia alla ricerca del successo. E ambizioso e spregiudicato, ma soprattutto è incredibilmente affascinante. Mogli di personaggi di spicco e grandi dame dell'alta società cadono ai suoi piedi per diventare sue complici e sostenitrici. Questa è la storia di Georges Duroy, noto in tutti i salotti della capitale come Bel-Ami, e della sua ascesa sociale in un mondo corrotto e dissoluto, dominato dalla mancanza di regole e di umanità. E Bel-Ami non ci metterà molto a raggiungere il suo scopo. A qualunque costo, con qualunque mezzo.

Riflessione personale:
Premetto che non sono rimasta particolarmente soddisfatta da questo romanzo, nonostante le mie aspettative fossero alte.
Fa parte dei grandi classici della letteratura mondiale per cui la Giunti Y ha pubblicato di recente (maggio 2011) una nuova edizione tascabile.
Di recente, sempre per la collana dei grandi classici della Giunti Y avevo avuto modo di leggere Jane Eyre (QUI la mia recensione) di cui ero rimasta soddisfatta. Pensavo, pertanto, di non rimanere delusa nemmeno da questo grande classico, invece...
Premetto subito che non sono una critica letteraria, come già detto in precedenza, e la mia valutazione sul libro si basa principalmente sulle emozioni che mi trasmette e su quanto i personaggi o protagonisti mi restino nel cuore.
Il protagonista di questo romanzo è Georges Duroy, uno dei personaggi più avidi e ambiziosi che abbia mai trovato nelle mie letture.
Da povero (nel senso economico) militare in congedo prima e impiegato nelle Ferrovie del Nord poi, intraprende la carriera giornalistica con scarso successo per mancanza di doti naturali ma riuscirà ben presto nella sua rapida scalata al successo approfittando esclusivamente della sola capacità di manipolare donne potenti e influenti.
Sullo sfondo emerge il ritratto di una Parigi di fine Ottocento dove stampa, politica e affari sono interdipendenti e dove le donne, sebbene escluse dalla vita politica, svolgono nell'ombra il ruolo di consigliere di uomini potenti.
Il protagonista rappresenta la figura dell'arrampicatore sociale per eccellenza. Riesce in poco tempo, sfruttando il suo fascino e carisma con le donne a diventare un famoso giornalista.
Purtroppo Duroy non è descritto in modo tale da far sì che il lettore venga rapito dal suo fascino come succede per le donne del romanzo che cadono tutte ai suoi piedi, anzi, da lettrice ho sperato pagina dopo pagina che venisse smascherato...
Ammetto che ho proseguito la lettura giusto solo per il gusto di arrivare al termine. 
Non mi soffermerò sulla scelta fatta dall'autore né sul perchè abbia deciso di rendere estremamente cinico questo suo personaggio: non mi compete e non è questo l'ambito, ma posso solo assicurarvi che il cinismo di Duroy traspare da ogni sua azione, da ogni suo pensiero e da ogni pagina del romanzo.
Cinismo estremo anche di fronte alla morte di colui che gli tese una mano.
Ho trovato comunque molto bello e profondo il discorso sulla morte pronunciato dal poeta, amareggiato dalla vita, Norbert de Varenne che in conclusione afferma «... dietro tutto quello che guardi scorgi solo la morte». Una dissertazione molto profonda e che fa riflettere, soprattutto per la reazione del nostro "caro" protagonista...
Insomma, cosa dire di più? Ho cercato di farmelo piacere e di gustarmi la lettura, ma proprio non ci sono riuscita e se penso che per la fine dell'anno dovrebbe essere prevista l'uscita nelle sale cinematografiche del film tratto dal libro, dove il nostro amato Robert Pattinson (Edward in Twilight) vestirà i panni di Georges Duroy, penso che sarò molto combattuta sul fatto di andare a vederlo. 
Davvero, quando ho scoperto di questa trasposizione cinematografica sono rimasta a bocca aperta. Si sa che tutti durante la lettura provano a crearsi un'immagine dei vari personaggi. Ecco, io, leggendo di questo giovane con «due baffetti ritorti che gli drizzavano sul labbro due punte simili a code di scorpione, i capelli tutti impomatati, spartiti in mezzo alla fronte» chiunque mi sarei immaginata fuorché Robert Pattinson. Se aggiungiamo la descrizione del carattere poi! 
Mi dispiace, ma proprio non riesco ad immaginarmi il dolce Robert nei panni di un cinico arrampicatore sociale come Duroy.
Per chi fosse curioso può andare a vedere il trailer del film QUI.


In conclusione, assegno a questo romanzo, che non mi lascia nessun personaggio da rimpiangere o di cui sentirne la mancanza, solo due quadrifogli




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