Pensieri su "Il guerriero" di Nicole Jordan



Per cinque lunghi anni, Ariane si è preparata a sposare Ranulf de Vernay, temibile cavaliere normanno e più fidato vassallo di re Enrico II. Ma il destino ha ribaltato ogni certezza: suo padre è stato accusato di tradimento e ora Ranulf non torna da sposo, ma da conquistatore. Audace e spietato sul campo di battaglia, è determinato a reclamare con la spada ciò che un tempo gli era stato destinato. Però Ariane non è più la fanciulla timida di un tempo: adesso è una donna fiera, disposta a tutto pur di difendere la sua casa e il nome della sua famiglia. Tra lei, prigioniera di Ranulf, e il guerriero si accende uno scontro spietato e sensuale. Arianne scoprirà che dietro l’armatura del conquistatore c’è un uomo capace di amare con la stessa intensità con cui combatte.


Titolo: IL GUERRIERO 
Titolo originale: The Warrior 
Autrice: Nicole Jordan,
Ambientazione: Inghilterra, 1155
Editore: Mondadori
Collana: I Romanzi - Introvabili 126
Uscita: Giugno 2025





Certo, questo romanzone sconta lo spirito del tempo in cui la Jordan scriveva (e in cui imperavano questi eroi un po' bruti e spacconi), però per mio gusto ha l'aggravante di essere pure abbastanza lento.


Sono 500 pagine in cui Ranulf si destreggia tra più ruoli, tutti odiosi: dapprima, è il guerriero possente deliziato da Ariane quattordicenne, poi diviene il fidanzato un po’ perplesso dall’intelligenza (è pur sempre una femmina...) di lei, poi diviene l'ex-fidanzato rancoroso che viene a prendersi il maniero come nuovo castellano, quindi il nemico lealista che considera traditori sia lei che il padre, quindi l'esecutore degli ordini reali che la cattura, indeciso se giustiziarla o tenersela come serva,  ma anche il finto frate che raggira lei e la sua gente con l’inganno, ma anche il manipolatore che pretende la sottomissione di lei minacciando i suoi cari, fino ad arrivare a un ritorno dell'infatuazione iniziale, a condizione che Ariane capisca che sarà per sempre il suo signore-padrone e deciderà qualunque aspetto della sua vita…

… e quando Ariane, stremata, cede, con in più il terrore che lui la ripudi o la caccia via, senza protezione e senza mezzi, allora cotanto “Guerriero” è tutto soddisfatto di aver ottenuto il Grande Amore.


Semplicemente non il tipo da far cadere la me lettrice ai suoi piedi, oltreché urticante: come detto tante volte, non dubito che le relazioni fossero di questo tenore nel 1155, ma, potendo scegliere, preferisco un Regency svagante a un mattone medievale che non fa che ripetere quanto è tenebroso e sensuale un bisteccone monoespressivo come Ranulf.

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