Pensieri e riflessioni su "La ruggine nel sangue" di Olivia Agostini
Titolo: La ruggine nel sangue
Autore: Olivia Agostini
Editore: Piemme
Collana: Freeway
Pagine: 189
Pubblicazione: 2010
ISBN-10: 8856610949
ISBN-13: 978-8856610949
Sinossi:
Il regista Ferruccio Tiezzi ha deciso di girare un film tratto dal "Romeo e Giulietta" di Shakespeare. La selezione del cast non è difficile: Romeo viene scelto immediatamente, dopo un solo provino; Francis Frampton, bellissimo e taciturno, incarna alla perfezione il più celebre degli innamorati. Lo stesso succede per Giulietta: appena Ferruccio vede Lavinia, sedici anni, lunghissimi capelli corvini che incorniciano un ovale perfetto, sa di aver trovato la protagonista del suo film. Come se fossero destinati l'uno all'altra, l'incontro tra i due ragazzi è magico. E, quando le riprese cominciano, dopo le prime insicurezze i due giovanissimi attori entrano sempre più profondamente nei loro ruoli. Giorno dopo giorno, il legame tra Francis e Lavinia si fa più forte, più intenso, e il confine tra realtà e finzione sempre più labile, finché diventa impossibile distinguere la storia d'amore dentro e fuori dal set...
Recensione:
Romanzo d'esordio di Olivia Agostini pubblicato nel 2010, nella collana Freeway, per la Casa Editrici Piemme.
Se anche voi come me avete amato la tragedia shakespeariana di Romeo e Giulietta, non potrete non amare questo libro: leggerlo sarà come riportare in vita, in un'epoca più moderna, la storia d'amore più popolare di ogni tempo.
L'archetipo dell'amore perfetto ma avversato dalla società.
Tragedia composta tra il 1594 e il 1596 e più volte rappresentata e reinventata nel corso degli anni, fino ad una recente rappresentazione cinematografica, nel 1968, ad opera di Franco Zeffirelli, che pare abbia ispirato l'autrice nella composizione di questo romanzo.
La vicenda narrata viene appunto raccontata da un regista cinematografico (irreale, come del resto tutti i personaggi menzionati) di nome Ferruccio Tiezzi. Un uomo che vive ormai con sulle spalle il ricordo ed il peso del passato.
Gli eventi narrati ci riportano al 1967, a Londra, dove il nostro Ferruccio ha in mente di produrre il suo secondo film, "Romeo e Giulietta", basato sulla tragedia del grande drammaturgo e poeta William Shakespeare.
La ricerca di giovani ragazzi inglesi con le caratteristiche adatte per impersonare i due amanti viene interrotta ben presto perchè Romeo e Giulietta, per un dispetto del caso, sono proprio sotto i suoi occhi. Francis Frampton, diciassettenne con i capelli castani tagliati da paggio, le sopracciglia eccezionalmente dritte, gli occhi plumbei d'una tristezza ostinata e Lavinia Oliphant, la timida sedicenne, dai lunghissimi capelli corvini ed un viso di un perfetto pallore, faranno al caso suo.
Questi due ragazzi saranno il «perfetto incastrarsi di due corpi estranei a formare un intero senza incrinature».
Presi gli accordi con la produzione, fatti i sopralluoghi necessari per scegliere le location del film, reclutati tutti i membri della troupe, veniamo catapultati in Italia, tra Firenze e Roma.
Il passato si mescola al presente, l'amore cresce in una veloce rincorsa fino al traguardo, e come nell'originaria tragedia Giulietta è seguita dalla sua balia, qui Lavinia viene accompagnata e osservata durante le riprese del film dall'amica della madre, Lucy Burns, "my chaperon" (balia, dama di compagnia), come la presenta lei. Una donna sola, un'incorreggibile zitella, una presenza che riesce ad annichilire e infastidire Lavinia perchè impedisce lo sbocciare dell'amore, non solo sul set, ma anche nella realtà. Il terzo eterno incomodo.
Tra duelli, scaramucce, la famigerata scena del balcone, lezioni di ballo e scherma... i giorni passano e la data della fine si avvicina.
I ruoli si mescolano e si confondono fino a far indossare a Ferruccio i panni del confessore, di frate Lorenzo, pronto a mentire, a sviare i sospetti ed elargire consigli:
«Amate, dunque, con misura: così l'amore a lungo dura».
E proprio come nessuno dei protagonisti della tragedia shakespeariana riesce a salvarsi ed a guardare al futuro, così i protagonisti di questo film andranno incontro ad un triste epilogo.
«Ma cos'è la morte dopotutto, se non un regno dove si parlano altre favelle, dove non esiste possibilità di comunicare con chi è rimasto sulla sponda opposta?»
Negli anni delle occupazioni delle università, delle manifestazioni pacifiste contro la guerra in Vietnam, Che Guevara, la mentalità di parecchie persone fa ancora fatica a liberarsi delle vecchie convenzioni.
Un amore che taglia presto tutte le tappe. Un amore che spinge i due innamorati troppo presto alla fiamma, rischiando di bruciarsi.
«Gli effetti non sono mai misurabili in base alle cause, ogni gesto ha una conseguenza che può rivelarsi inaspettata.»
È stato veramente piacevole vedere Shakespeare riadattato alla vita presente in un romanzo fresco e di facile lettura. Uno stile che non annoia. Una tragedia sempre attuale. L'amore resiste anche di fronte al gesto più estremo: cedere la propria vita, che senza l'amata perde di ogni significato.
La ruggine nel sangue, perchè forse, nel sangue di questi attori, scorre ancora qualcosa di vecchio ma intramontabile come il vero amore...
Un romanzo che consiglio a chiunque cerchi una lettura fresca, non impegnativa ma allo stesso tempo appassionante e che abbia voglia di sentire il proprio cuore emozionarsi di fronte all'amore intramontabile.
Bellissima recensione, complimenti!!!
RispondiEliminaIo ho parlato di questo libro sul mio blog qualche giorno fa...
http://locandalibri.blogspot.com/2012/02/ti-presento-la-ruggine-nel-sangue.html
ma non l'ho ancora letto.
mi sembrava già un buon libro, dopo la tua recensione mi è proprio venuta voglia di leggerlo ^_^
Grazie Clody!
EliminaAdesso vengo a commentare sul tuo Blog ;)
È proprio una bella lettura. Leggera, veloce, scorrevole e molto piacevole.