Pensieri su "The knight and the moth" di Rachel Gillig
Sybil Delling ha trascorso nove anni sognando di non avere sogni. Come le altre Divinatrici che vivono con lei nella Cattedrale, può prevedere cose terribili prima che accadano, e gente da ogni dove sfida le ventose brughiere del regno di Traum per farle visita e conoscere il futuro.
Proprio quando le Divinatrici sono vicine alla fine dei loro anni di servizio, un misterioso cavaliere bussa alla loro porta. Maleducato, eretico e diabolicamente affascinante, il cavaliere Rodric non ha rispetto per le visioni di Sybil. Ma quando le altre Divinatrici iniziano a scomparire una dopo l'altra, Sybil non ha altra scelta che chiedere il suo aiuto per trovarle...
Titolo: The knight and the moth
Autrice: Rachel Gillig
Editore: Giunti
Pagine 480
Uscita: 15 ottobre 2025
«La rabbia è un'arma preziosa, Divinatrice» disse, abbastanza piano da non farsi sentire dagli altri. «Finché non la rivolgi contro te stessa. »
Come la dilogia precedente della Gillig, anche questa volta il connubio leggende/maledizioni rende molto bene. Ed è una conferma che il suo stile narrativo tocchi le mie corde giuste di lettrice.
Si tratta di uno YA (a parte un paio di scene passionali, che però definirei soft rispetto al livello che si vede in giro…), che propone la dimensione fantasiosa del regno di Traum, con territori in parte borghi medievali, in parte spazi di natura selvaggia, e dove convivono gargoyle e creature magiche, principi e cavalieri, orfanelle e una badessa altera ed enigmatica.
Da secoli, gli abitanti del regno ricorrono alla Cattedrale e ai poteri di divinazione della fonte custodita all'interno per avere indicazioni e presagi sul proprio futuro: tutto viene sottoposto alle visioni delle fanciulle bendate che s'immergono per "vedere" l'oltre e rivelare i segreti degli Omen, le divinità ancestrali. Finché un nuovo re viene a chiedere consulto, finché cavalieri e mondo reale bussano alle porte, finché il meccanismo collaudato comincia ad incepparsi.
La storia in sé mi è piaciuta molto, perché, in sostanza, ruota intorno al bisogno del genere umano di provare fede e a quello, altrettanto rilevante, di pochi umani di sfruttare la fede per garantirsi il potere. Forse i personaggi non sono così carismatici, ma ciascuno porta il proprio contributo, e l'ambientazione magico-suggestiva fa il resto.
Purtroppo, non mi ero accorta che fosse un primo volume, quindi il cliffhanger finale è stata un po' un’immersione in acqua gelida (tanto per restare in tema…).


























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