Pensieri su "Il signore del Nord" di Michela Piazza e Pamela Boiocchi


Raghnall MacCodrum, guerriero temuto e soprannominato Figlio della Mala Sorte per un’antica leggenda che avvolge la sua stirpe, riceve dal capoclan Griogair un incarico cruciale: guidare la scorta di Màili, cugina del re Alexander III e sua promessa sposa, da Edimburgo all’isola di Skye. La ragazza, segnata da un passato difficile e timorosa del futuro, non ha scelta e accetta con riluttanza quel matrimonio imposto dalla corona. Ma quando un attacco nemico li costringe a separarsi dal gruppo, Raghnall e Màili fuggono insieme tra scogliere a picco e acque tempestose. In quel rifugio selvaggio, la distanza diventa complice di una passione proibita che nessuno dei due può ignorare. Tra onore e desiderio, Raghnall dovrà scegliere la sua vera battaglia...


Titolo: Il signore del Nord
Autrici: Michela Piazza e Pamela Boiocchi
Editore: Mondadori
Collana: I Romanzi – Passione 255
Ambientazione: Scozia, 1266

 



Arrivo con l'ultimissima recensione per questa collana (e si tratta della numero 665!!) e sono contenta di farlo con una lettura tutta italiana, un romanzo autoconclusivo del duo Piazza-Boiocchi.
Per l'occasione, veniamo trasportati in una Scozia medievale, dove il re Alexander III sta cercando di riunire i clan sotto un unico trono e tesse alleanze politiche, concedendo terre e favori.
Tra le altre cose, ha promesso anche la giovane cugina al capoclan dell'isola di Skye e costui, a sua volta, invia uno degli uomini più fidati del clan, Raghnall, a scortare la promessa sposa sino a casa.

Parrebbe una missione come tante, per quanto afflitta da incidenti e nemici sempre in agguato, se non fosse che i due, gentildonna e guardia del corpo, scatenino scintille fin da subito.

Da un lato, Màili, pur di carattere fiero, si è rassegnata a un matrimonio imposto per il bene del regno e sta tentando in tutti i modi di accettare quella nuova vita in un'isola lontana e selvaggia, e tutto ciò nonostante non riesca a non sentirsi attratta dal guerriero di cui si sussurrano origini avvolte nel mistero, addirittura legami con il Popolo Fatato; dall'altro, Raghnall, sa che all'interno del clan è visto con diffidenza, a causa del fatto che, forse, sua madre, era una Selkie, dunque non umana.

Per quanto lei voglia davvero rispettare i voleri del sovrano, e lui sia vincolato dalla lealtà al suo signore, ci sono sentimenti che possono sovvertire tutto, anche a costo di causare dolore, se soffocati e non riconosciuti.

Tra storia e leggende, tra tradimenti e amicizia, la storia di Màili e Ragnall si snoda in un meraviglioso paesaggio di brughiere, vento e spiagge ricche di scogli e... foche.
Lettura molto piacevole.

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