Pensieri su "DA UOMO A UOMO" di Seth King

"Tutto ciò che dovevo fare era scrivere un libro su di lui. Tutto ciò che ho fatto è stato innamorarmi di lui…

Talon Cooper è un giovane scrittore in difficoltà, che decide di inoltrarsi nel genere male to male, o gay romance, per espandere i propri orizzonti. Alexander Mendes è un acclamato autore di romanzi gay che prende Talon sotto la sua (muscolosa) ala, per introdurlo nel vibrante mondo LGBT+ e assicurarsi che si avvicini all’argomento in modo rispettoso.

Mentre due vecchi amici si avvicinano e sentimenti a lungo repressi iniziano a venire a galla, la vita comincia a imitare l’arte in un modo che Talon non si sarebbe mai aspettato… perché non sta più semplicemente scrivendo la sua prima storia d’amore gay. La sta vivendo sulla sua pelle.

“Volevo solo scrivere di Alexander e del suo mondo. Volevo catturare la sua magia e speravo di renderle giustizia sulle pagine… ma ora sono stato fatto prigioniero da quella magia. La mia musa è diventata il mio padrone, e non so cosa fare…”


TITOLO: Da uomo a uomo
TITOLO ORIGINALE: Male/Male
AMBIENTAZIONE: Usa
AUTORE: Seth King
TRADUZIONE: Alessia Esposito
COVER ARTIST: Rocchia Design
GENERE: Qlgbt Contemporaneo
FORMATO: E-book (Mobi, Epub, Pdf) e cartaceo
PAGINE: 210
PREZZO: 3,99 € (e-book) su Amazon, Kobo, iTunes, Google Play, Store QE
DATA DI USCITA: 23 luglio 2018





«Ma davvero… scrivilo bene questo libro. I ragazzi in questo bar… le loro storie sono nascoste. Le loro vite sono spinte nel buio. È ora di liberarle.»


Idea di partenza interessante (a livello personale, peraltro, ho trovato divertente che l'autore romance tradizionale decida di passare al MM romance per guadagnare e ritornare al successo... Alla fine Lara Haralds non era così strana...).
Lo sviluppo si dipana in una sorta di esplorazione/iniziazione del mondo gay da parte di un tizio che si riteneva etero e che quindi viene accompagnato per mano (da una guida gay consapevole e dichiarata) attraverso le principali tematiche del mondo LGBT.

E non è l’unico motivo per cui evito l’amore… una parte di me ha paura di non meritarselo e che non sarò capace di tenerlo stretto. Qualcosa dentro di me ha sempre pensato che ci fosse qualcosa di fondamentalmente irreparabile in me. Sono semplicemente troppo per le persone: le mie emozioni sono troppo intense, troppo profonde, e alla fine se ne vanno tutti. Sono come un introverso che aspetta solo qualcuno che sblocchi la sua estroversione. Quando mi avvicino a qualcuno parlo troppo, mangio troppo, mi eccito troppo… la mia temperatura è semplicemente più alta rispetto a quella degli altri. Quindi ho imparato a raccogliere i bei ricordi e a portarli con me, invece di ossessionarmi sul perché o il come le cose siano andate male. Onorare il meglio del passato è l’unico modo che conosco per andare avanti.

Ho trovato un po' curioso che, dopo aver inserito un personaggio che esorta il neofita a evitare di cadere negli stereotipi, l'autore ne infarcisca lui stesso la storia con due uomini bellissimi, sexy, famosi e ovviamente calcando i dettagli anatomici di taglia maxi. Insomma, forse poteva scrivere la nascita di un legame tra due ragazzi normali (come professava) e sarebbe stato un filo più credibile... 
Solo io, poi, ho percepito una sorta di fastidio per le scrittrici donne che hanno ridotto il genere MM a romanzi di squallido sesso, svuotandoli di ogni messaggio e lotta (al contrario dei maschi che invece scrivono di sesso e uomini perfetti, certo, ma sempre in nome della causa...)??
Questo, dopo, che ci è stato presentato uno scrittore maschio che ha comunque raggiunto il successo scrivendo romance dedicati al pubblico femminile... un po' ipocrita, no?

In conclusione: 3,5/4 perché comunque ci sono bei passaggi (e frasi molto belle) e il finale diverso mi è piaciuto, però i due mi sono rimasti antipatici.

«Cosa ti ha reso uno scrittore?» gli chiedo mentre torniamo a casa mia avvolti nelle sfumature del tramonto. Stiamo prendendo la strada più lunga, ma non importa a nessuno dei due. E forse è questo ciò che l’età adulta avrebbe sempre dovuto essere… non proprio trovare la tua strada, ma trovare qualcuno a cui vada bene perdersi accanto a te. 
«Dolore,» risponde senza pensarci. «Il dolore della mia infanzia, il dolore di essere chiamato finocchio e perdente, e il desiderio di trovare un modo di dare una testimonianza di quel dolore, di condividerlo con chiunque volesse ascoltare, per cercare di aiutarli. E tu?» 
«Probabilmente l’amore,» sospiro. «Ho una tale adorazione per l’amore che vorrei solo scriverlo e registrarlo e studiarlo.» 
«Ma sei mai stato veramente innamorato?»

Amarilli

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