Una saga #fantasy: "Ciclo dei demoni #1" di Peter V. Brett



Dopo il tramonto, quando cala l’oscurità, il mondo diventa il regno dei coreling, demoni assassini dotati di poteri soprannaturali e consumati da un odio ardente per l’umanità. Da secoli i coreling terrorizzano gli uomini, costringendoli a uscire solo con la luce del giorno e a trascorrere le ore buie al sicuro nelle loro case, protette da simboli magici la cui origine si perde nella notte dei tempi. Il potere di quei segni è tuttavia troppo debole per opporsi a quello dei coreling.
Non è sempre stato così: c’era un’epoca in cui uomini e demoni si combattevano ad armi pari, ma quell’epoca è finita. Notte dopo notte, i coreling diventano più potenti, mentre gli esseri umani soccombono sotto i loro assalti, sempre meno numerosi, sempre più disperati.

Ma tre giovani sopravvissuti oseranno l’impossibile, uscendo dalla fragile protezione dei loro villaggi per rischiare il tutto per tutto e raggiungere l’unica persona in grado di aiutarli, nel tentativo di recuperare i segreti del passato. In una lotta folle ed estrema per opporsi alla tenebra che avanza.


Ciclo dei demoni #1
Autore: Peter V. Brett
Editore: Mondadori
Collana: Draghi
1584 pagine
Uscita: 14 settembre 2021


Ciclo dei Demoni:

1) L’uomo delle rune
2) La lancia del deserto
3) La guerra alla luce del giorno

4) Messanger’s Legacy
5) The Skull Throne
6) The Core



Tutti gli uomini sono fratelli nella notte.


L'UOMO DELLE RUNE

Premetto che avevo questo Drago in libreria da parecchio, ma, sapendo del cliffhanger presente al termine della trilogia, ho atteso di avere la dilogia finale per iniziare la lettura.
L'ambientazione scelta da Brett è cupa e apocalittica, dato che immagina una terra esausta, passata attraverso plurime invasioni demoniache e in attesa di un nuovo Liberatore.
I coreling si materializzano dopo il tramonto e per l'intera notte vanno all'assalto, tenuti a bada soltanto da sporadiche rune, il cui potere è stato via via dimenticato.
L'umanità si è infatti ridotta in modo drammatico, con città e piccoli villaggi isolati, dove i messaggeri arrivano due volte l'anno, se non meno, a portare sale, beni di commercio e lettere.

La narrazione segue tre filoni e altrettante storie.
Arlen di Rio Tibbet ha condotto un'esistenza sempre sul filo del rasoio: ha visto morire sua madre, non salvata da un padre pavido, e ha lasciato il paese per cercare una soluzione, arrivando sino alla lontana terra dei Krasiani.
Leesha è riuscita a sopravvivere diventando l'apprendista di una guaritrice, in fuga da una famiglia che la voleva far sposare per interesse.
Rojer, infine, è l'apprendista di un giullare-musicista, con un violino in grado di scatenare energia a suon di musica.
Quando i loro destini s'incrociano, l'umanità comincia a intravedere una prima timida speranza.
4 stelline


LA LANCIA DEL DESERTO

C'è un mondo sterminato là fuori 

per chi ha coraggio di sfidare le tenebre.


Nel secondo volume la narrazione prosegue su più filoni, sostanzialmente divisi in due parti.
Se infatti pensavamo di seguire i personaggi precedenti, restiamo un po' delusi: ci ritroviamo tra i Krasiani, rivedendo molte vicende già viste dal punto di vista di Ahmann Jardir, colui che ha tradito Arlen e si è proclamato il Liberatore.
Questa parte non mi è piaciuta per nulla, perché vi ho trovato poco di originale: a parte i nomi molto evocativi, cosa può ricordare una civiltà con un antico profeta, dove le donne devono essere completamente velate, non possono farsi vedere da nessuno a parte il marito, contano meno di zero, mentre i maschi sono guerrieri che possono avere mogli e concubine a volontà? Inutile dire che i Krasiani non vedono l'ora di scatenare una specie di guerra santa, per uscire dal loro deserto e imporre la loro religione al resto del mondo (con l'apparente intento di unificare per vincere i demoni).

Che noia, che strazio.
Questa parte non finiva più e non capisco come mai Brett si sia inutilmente dilungato: Jardir non diventa buono solo perché abbiamo la sua versione rispetto a quanto ha fatto. Sua moglie è una squallida arrivista assassina disposta a tutto, lui è un codardo con quasi un centinaio di figli sottomessi.

Quando, nella seconda parte, riappare la Conca e Arlen, ora l'Uomo delle Rune, si ricomincia (finalmente) a respirare.
3 stelline


LA GUERRA ALLA LUCE DEL GIORNO

Il terzo volume, per fortuna, ritorna al livello del primo.

Arlen ha deciso di unificare e addestrare la gente della Conca e dei villaggi, dopo aver appreso l'arte delle rune antiche e numerosi misteri dei coreling.
Con lui ci sono anche Rojer (con ben due mogli-spie krasiane) e Leesha (un po' l'utile idiota del gruppo, una che si crede chissà chi e non ha ancora deciso cosa fare della propria vita, a parte concedersi a quasi tutti i personaggi maschili del libro, perchè lei è una donna libera e istruita, ecc.).
Ovviamente, la guaritrice cretinetti scompare di fronte a una Donna come Renna Tanner, una ragazza bistrattata dalla famiglia, quasi uccisa dal villaggio per essersi difesa e una guerriera fiera e coraggiosa, che non ha paura di amare il suo mostro tatuato di nome Arlen Bales.
Potrebbe schiacciare l'inutile Leesha sotto il suo calcagno ed è palese il motivo per cui i Bales possano essere una coppia formidabile contro l'oscurità.

Li adoro, quanto detesto Jardir e le pagine noiose dedicate a lui e alla sua gente.
La scena finale (avverto) lascia del tutto appesi: Arlen deve infatti contrastare sia i demoni che i nemici umani, come ogni eroe che si rispetti.
Pur rilevando alcuni difetti, sono dipendente da questa serie.
4 stelline.

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