Pensieri su "ANATHEMA" di Keri Lake




TU VEDI I MORTI, RAGAZZA. MA HAI MAI GUARDATO LA MORTE IN FACCIA?
Cosa si nasconde nella Foresta delle Streghe, dove i peccatori vanno a morire? Gli abitanti del villaggio lo chiamano il Bosco Divoratore, perché non restituisce mai ciò che vi entra. Solo un pazzo oserebbe avvicinarsi. Oppure un esiliato. Maevyth Bronwick sa che è meglio non oltrepassare il nebbioso labirinto di alberi, ma un evento tragico la spinge oltre l'arco di ossa, un confine che nessun mortale ha mai superato, verso un mondo oscuro e fantastico, tanto pericoloso quanto affascinante. È lì che dimora il maledetto Signore di Eidolon: Zevander Rydainn, noto alle sue prede come lo Scorpione, è l'assassino più freddo e astuto di tutta Aethyria. Tocca a lui tenere Maevyth nascosta al Magestroli che cerca di ucciderla in nome di un'arcana profezia. Il sangue di Maevyth è infatti la chiave per spezzare la maledizione che Zevander odia e sconfiggere il male nascosto nella Foresta delle Streghe. Sfortunatamente per Lord Rydainn, il destino ha altri piani per l'irresistibile piccola incantatrice. E la sua crescente ossessione verso di lei minaccia di distruggere ogni cosa.

Titolo: Anathema
Autrice: Keri Lake
Editore: Mondadori
Pagine 624
Uscita: 25 novembre 2025




Devo dire che si è rivelato meglio di quanto mi aspettassi, nonostante fosse un'uscita molto strombazzata dal fronte TikTok urletti/balletti.
Meglio ancora, essendomi lasciata sedurre dall'edizione limitata con tanti gadget, temevo che le mie aspettative subissero una cocente delusione, che invece non c'è stata.

In realtà, l'ho letto in tre serate, anche divertendomi, grazie all'elemento dell'eterno contrasto bene/male, mortali/non-mortali, adoratori del sole e della luna, luce/oscurità, ecc., con i più scontri sotterranei tra divinità.
Promuovo soprattutto le prime due parti, dove l'elemento/fantasy avventuroso è riuscito, per mia fortuna, a prevalere (confinando il lato romance a uno slow-burn accattivante): si parte (anche se con un po' di confusione) in un povero villaggio umano, dove gli abitanti sono vittime di superstizioni e terrori ancestrali a causa del confinante bosco infestato (il Bosco Divoratore della serie), da cui escono orrori e a cui si sacrificano streghe e ribelli, che in più contiene un portale per la dimensione non-mortale.
Maevyth (già bellissima, ma anche maledetta e odiata) si ritrova catapultata al di là, venendo scoprire di essere una sorta di "prescelta", la risposta ad antichissime leggende di Aethyria, in pratica una creatura con enormi poteri ancora da testare, finita tra i piedi di un signore locale, Lord Rydainn, che non sa se farla fuori o venerarla.

Fin qui tutto bene. Nella terza parte, purtroppo, la tensione tra i due rompe gli argini e ha il sopravvento, tra lei che perde, senza un motivo, ogni sfrontatezza e cipiglio, finendo a "piagnucolare" incessantemente (nonché ad essere esausta e bisognosa di essere salvata) e ci tocca accettare almeno trenta/quaranta pagine di risveglio dei lombi e resa al magnetismo dei reciproci afrori (lui sa di muschio, lei di arance...).

Nel complesso, abbastanza originale (anche se avrei inserito una guida al sistema sociale/magico un po' più chiara). Non sarò tra quelle che urleranno Zevander al sorgere della luna (anzi, delle due lune), ma il finale mi ha lasciata più che curiosa e quindi leggerò di certo il seguito.

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