Pensieri su “Nessun altro amore” di Shannon Drake

Era stato solo un malinteso: lui aveva creduto che lei fosse una prostituta in servizio alla locanda e la donna era pronta a tutto pur di non ricadere nelle mani del suo patrigno. 
Eppure quel malinteso ha lasciato un’impronta indelebile nel maggiore Sloan Trewlany, ufficiale di cavalleria nelle cui vene scorre sangue sioux. E un segno ancora più evidente lo ha lasciato su Sabrina Connor, la cui vita non potrà più essere la stessa da quella notte fatale. 

Sebbene Sabrina cerchi di rifarsi una vita lontano dal West, nel cuore delle sperdute Highlands scozzesi, la magia di quel fortuito incontro la segue ovunque. Per un bizzarro scherzo del caso, Sloan ricompare infatti sul suo cammino proprio lì, a mille miglia dai selvaggi territori del Dakota…


Con NESSUN ALTRO AMORE (No Other Love) si conclude la trilogia ‘No Other’ di Shannon Drake, pseudonimo con cui la famosa autrice Heather Graham ha pubblicato diversi romanzi storici di varia ambientazione.

I precedenti romanzi della trilogia, NESSUN ALTRO UOMO (No Other Man) e NESSUN’ALTRA DONNA (No Other Woman) ), sono già stati pubblicati nella collana I Romanzi Introvabili – nr. 54 e 57 rispettivamente.


Titolo: “Nessun altro amore”
Autrice: Shannon Drake
Editore: Mondadori
Collana: I Romanzi – Introvabili 59
Uscita: Dicembre 2019




Capita che l'ultimo volume di una trilogia sia il giusto coronamento e anche il più appagante per quanto riguarda storia e personaggi: ed è questo il caso.
Della serie "No other" di Shannon Drake, ambientata al tempo delle guerre indiano-statunitensi e del progressivo genocidio/confinamento dei nativi nelle riserve, mi è piaciuto il primo volume, meno il secondo (con una parentesi scozzese non proprio riuscita), mentre ho amato molto il volume incentrato su Sabrina e Sloan.

Essendo i due affini alla prima coppia (Sabrina è la sorella di Skylar, quindi anch'essa una ragazza di buona famiglia, proveniente dal ricco est degli Stati Uniti, mentre Sloan è un mezzosangue al pari di Falco, anch'egli figlio di una donna bianca e di un capo Sioux), sarebbe stato facile ricreare le stesse dinamiche e ripresentare una variante simile. Invece la Drake spariglia le carte presentandoci un matrimonio quasi forzato, dopo che i due si sono compromessi per un incidente-malinteso, e che viene quindi "tollerato" (male), soprattutto da Sabrina che non si sente votata a seguire al forte il suo nuovo marito ufficiale di cavalleria e non è affascinata per nulla dai paesaggi del West (com'era accaduto a sua sorella).

Sabrina è inizialmente insofferente al suo uomo molto bello, ma anche molto ambito dalle altre, diviso a metà tra due mondi, in cui fa fatica a ritagliarsi un ruolo. Lei vorrebbe tornare alla vita precedente, fatta di ricevimenti, balli, agiatezza, e non struggersi insieme alle altre mogli dei soldati in attesa di una nuova imboscata e di una guerra sempre più imminente. Appare capricciosa, immatura, spesso ingenua.
Sloan può apparire rude, prepotente, "selvaggio", però anche lui deve continuamente destreggiarsi tra la fedeltà all'esercito e a una moglie bianca (ma anche un nonno e un cognome bianchi), e la lealtà a un popolo che lo ha allevato e che viene lentamente annientato e cancellato, in persone e tradizioni.
La Drake è riuscita a rendere struggente e credibile il suo sentirsi spezzato in due.

Perchè la storia dei due è destinata a intrecciarsi proprio con la Storia, e le loro vicende non sono che un pretesto per rivivere da vicino, dal punto di vista dei singoli, ciò che è accaduto nel 1876.
Quindi, da un lato, Custer, il Settimo Cavalleggeri, il massacro di Big Horn, dall'altro lato, Cavallo Pazzo e Toro Seduto, gli innumerevoli massacri di coloni e villaggi indiani, la divisione delle varie tribù, l'avidità dei bianchi per una terra che non era più libertà e pascoli di bisonti, ma un riserva di piccoli e grandi giacimenti d'oro e immense risorse da sfruttare.

Uno scorcio originale e interessante, ben ambientato e ben reso, che consiglio.

Amarilli

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