Intervista a Irene Vanni, autrice di "Come se fosse ieri"

Buongiorno a tutti! Oggi vi propongo un'intervista a Irene Vanni, un'autrice che con il suo romanzo mi ha fatto rivivere i mitici anni '80. Come se fosse ieri, edito da Fabbri, mi ha veramente conquistato. Se non aveste letto ancora la mia recensione, la trovate QUI.

Ciao Irene, grazie per avermi concesso questa intervista e, soprattutto, benvenuta nel nostro blog! 
Grazie a te, lieta per l’accoglienza!

Devo ringraziarti anche per avermi fatto conoscere il tuo romanzo. Come se fosse ieri mi ha fatto davvero tornare indietro nel tempo... 
Perfetto! Era il mio scopo ;)

Il filo conduttore della storia che racconti è la musica dei Duran Duran. Potrebbe essere una domanda ovvia, ma gli anni '80 e '90 sono stati ricchi di artisti indimenticabili, come Madonna, Bruce Springsteen, Michael Jackson, Prince, gli Spandau Ballet... Come mai hai scelto proprio le canzoni del gruppo di Birmingham? 
In riferimento alla generazione di donne di cui volevo parlare erano il simbolo perfetto: c’erano allora e ci sono ancora oggi, sono stati e sono tuttora la compagnia ideale di una schiera di persone che ha attraversato due epoche apparentemente differenti, quella sfarzosa degli anni ’80 e quella critica attuale. E il messaggio trasmesso da uno dei loro brani più recenti, “All you need is now”, è diventato anche quello del libro: una spinta, uno sguardo ottimista al presente, senza dimenticare il passato. A proposito... hai detto “Spandau Ballet”? Ho capito bene?

Ahahahah!!! Scusa, ma la tentazione di vedere la reazione da vera groupie dei Duran era troppo forte!! Torniamo ad argomenti più seri... Nel tuo libro ritroviamo le storie di Laura, Simona e Cinzia, tre donne non più ragazzine e che devono fare i conti con una vita che, per diversi motivi, non le soddisfa e non riconoscono come propria. Vuoi parlarci un po' di loro? 
Laura incarna l’Italia della crisi. Pur essendo una persona che nella vita ha sempre cercato di darsi da fare, non riesce a trovare un impiego, e questo la spinge alla rassegnazione e all’apatia, non solo in ambito lavorativo, ma anche sentimentale, è ormai sfiduciata nei confronti di tutto e di tutti. Simona è l’altra faccia della medaglia, quella dell’Italia dei favoritismi, che si fa raccomandare, ma che deve anche pagare il prezzo di questo privilegio, sul piano sentimentale. Cinzia è addirittura l’Italia d’elite, quella ricca che se ne frega. Eppure, tutte e tre, messe di fronte a un problema e a un affetto che spunta dal passato, sono costrette a rimettere in discussione tutto, dall’amore, al lavoro, alla salute.

Quali sono state le scelte che ti hanno portato a parlare di valori complessi e importanti come l'amicizia, la paura e il coraggio di cambiare la propria vita? 
Non è una vera e propria scelta, nel senso che nel mainstream la formazione psicologica dei personaggi ruota quasi sempre intorno agli elementi cardini della vita di tutti i giorni. La scelta è stata semmai quella di configurarlo come un romanzo generazionale che andasse e pescare fra suggestioni musicali, televisive, politiche e sociali reali.

Se posso permettermi, devo dire che hai fatto un ottimo lavoro, hai avuto veramente molto occhio nel trovare gli elementi giusti. So che spesso e volentieri hai scritto racconti d'amore e, soprattutto, fantasy e horror. Cosa ha fatto scattare in te la voglia di cimentarti con un altro genere letterario per il tuo primo romanzo?
In realtà i generi dei miei precedenti lavori sono dipesi più che altro dalle selezioni editoriali che sono riuscita a superare, perché spesso sono legate a un tema o a un genere ben preciso. Quando invece in Fabbri mi è stata data carta bianca mi sono potuta sbizzarrire a briglia sciolta. In definitiva non vedevo l’ora di poter sviluppare qualcosa di diverso.

Complimenti, perché a mio parere sei riuscita a raggiungere l'obiettivo. Come ne I musicanti degli elementi, anche nel tuo ultimo libro ritroviamo la musica. Da dove nasce questa grande passione?
Non ne ho ricordi coscienti, nemmeno andando “indietro indietrissimo nel tempo” come direbbe Simona. Mia madre per esempio cantava nei gruppi beat già prima che nascessi. Quando nella casa di un bambino/bambina la musica non manca mai è naturale che si sviluppi in lui/lei una passione.

Hai ragione, capisco cosa vuoi dire. Anche io sono cresciuta in una casa piena di musica. Non ci puoi fare niente, ti entra dentro e diventa parte di te... Ora hai voglia di raccontarci qualcosa in più sulla tua vita?
Conduco una vita normalissima fatta di tanto lavoro e un po’ di svago. Ma se intendi scavare nella mia vita privata sappi che ho la bocca cucita :)

Eheh.. so che sei molto riservata, io ci ho provato! Quali progetti hai per il futuro?
Un altro romanzo con Fabbri che dovrebbe uscire nel 2014. Ma per il momento non se ne può ancora parlare ;)

Peccato, mi sarebbe piaciuto avere qualche piccola anticipazione... Va bene, porterò pazienza. Soprattutto perché sappi che non me lo lascerò scappare! Per il momento Irene, ti ringrazio per la tua grande disponibilità.
Ci mancherebbe! Grazie a te per lo spazio dedicatomi!

Per chi volesse conoscere meglio Irene, è possibile visitare il suo sito http://irenevanni.blogspot.it, dove troverete informazioni su di lei, le sue pubblicazioni e gli eventi a cui parteciperà. Sappiate che, anche se dovrò aspettare un po', vi parlerò ancora di lei. Per il momento non posso fare altro che augurarvi buona lettura!
Ambra

4 commenti:

  1. Bellissima intervista: devo proprio leggerlo ;)

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    1. Grazie Mr Ink! Il merito è tutto di Irene, è una persona veramente in gamba e disponibile!

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  2. Molto bella, adoro le interviste giornalisticamente parlando, in passato ne ho fatte anche io, una bellissima esperienza. :) Sono una tua nuova sostenitrice. Se vuoi passare a dare un occhio da me mi farebbe molto piacere: http://www.ideebeauty.it/ A presto. ;)

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    1. Grazie Valentina! Ti faccio anche io i miei complimenti e ovviamente da oggi ti seguo! Quante belle idee ^^
      A presto e grazie ancora!

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